Referendum. Lui vota NO. Io invece pure

Ci vogliono fare votare sì?
MAURIZIO FRIZZIERO·GIOVEDÌ 13 AGOSTO 2020·TEMPO DI LETTURA: 1 MINUTO

Tutti noi veniamo informati. La TV più volte al giorno ci dice che il 20 settembre ci sarà il referendum costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari. Non mi piace il testo del messaggio. Avrebbero dovuto dirci referendum per la riduzione o meno del numero dei parlamentari. Così come ci viene proposto è un chiaro invito a votare per ridurre il numero dei parlamentari, ovvero  a mettere una croce sul sì. Siamo sicuri che sia un mio paranoico eccesso di attenzione ai dettagli di un comunicato?
Il quesito referendario posto agli elettori chiede di confermare o respingere la legge che ha predisposto il taglio di 345 poltrone in Parlamento così distribuito:115 in meno al Senato e 230 in meno alla Camera.
Un risultato lo hanno raggiunto. Voterò no.

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Io invece pure ma per diverso motivo. Se si modifica il corpo elettorale bisognerebbe vedere se non debba essere adeguato anche il corpus legislativo. La nostra provincia è arrivata ad avere persino 6 parlamentari, tre per Camera. Mediamente un furuto senatore rappresenterà 300.000 elettori, solo 180.000 'i nostri'. Senatore in bilico. Così alla Camera un deputato mediamente rappresentava ben meno di 100.000 elettori ora saranno 150. Da due deputati a uno. Politicamente aperto il dibattito su quale legge elettorale con i piccoli da un lato e i maggiori dall'altro. Poi il lavoro parlamentare, intensissimo oggi per taluni settori e assai meno per altri. Ci riferiamo alle commissioni parlamentari ma anche ai regolamenti delle due Camere, al lavoro per sessioni e tanto altro ancora.

Una misura di una demagogia eustorgica che non cambia, anzi al contrario, il lavoro parlamentare. Lo Stato risparmia dicono. Lo Stato invece può risparmiare dieci e più volte tanto anche senza ridurre i parlamentari se li fa lavorare nel modo adeguato alla velocità del progresso, secondo equità e giustizia, premiando meriti e competenze e tagliando le mani (poi il resto in caso di recidiva) a chi ruba nella e alla Pubblica Amministrazione.
Voterò quindi no perchè la ragione è dalla mia parte anche se non lo saranno i numeri per la irresistibile forza della demagogia, un'attrazione da canto delle sirene.

a.f.

 

 

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