LIBIA: MA PERCHE' CI CONTANO TANTE BALLE? 11 9 10 34

Quale è realmente la situazione in Libia? Ormai tutti dovrebbero aver capito che parte notevole di quel che sentiamo in TV o leggiamo sui giornali fa parte della guerra psicologica che si alimenta di balle dipingendo, secondo chi è l'attore, im quadro idilliaco della propria parte e uno scenario disastroso per la parte avversa.

Hanno cominciato con i 10.000 presunti morti di Bengasi - balla colossale - con tanto di fosse comuni - altra balla colossale. Era facile accorgersi che la realtà era diversa, come subito abbiamo dimostrato ma i più hanno abboccato compresi personaggi autorevoli. La solfa è continuata ma adesso siamo al dunque.

La NATO ha parlato di prolungamento della missione che dovrebbe concludersi con il settembre. Ma che bisogno c'è visto che, secondo l'informazione corrente ormai i fans di Gheddafi sono asserragliati in due città? I casi sono due. O la NATO serve ancora e allora ecco lo scontato proseguimento della sua missione o non serve e allora a che pro fermarsi?

Da notare in particolare che se la missione della NATO era quella di salvare i civili ora dovrebbe cambiare orizzonte visto che a rischio sono le popolazioni delle città rimaste in mano a Gheddafi.

Sirte, città natale di Gheddafi. L'abbiamo sentita in mano ai ribelli parecchie volte. Oggi il TG riportava la voce ufficiale degli insorti secondo i quali ormai loro erano arrivati a 40 km dalla città. Si mettano d'accordo.

A proposito di accordo poi sono già cominciati i dissapori (eufemismo) all'interno dell'arcipelago ribelle con rimessa in movimento di qualcuna delle 145 tribù con tanto di divisioni perfino se attaccare o meno le città fedeli al Rais. Ufficialmente per risparmiare guai alla popolazione civile. Di fatto perché prenderle non è uno scherzo.

Resta il dato di fondo sul quale tutti sorvolano. Le bombe che arrivano non vengono giudicate dalla gente in base all'obiettivo politico. Alla gente non interessa se la bomba è a fin di bene o no. Vedere crollare la casa a fianco, magari per sospetti di presenze nemiche ma altre volte per i nefasti 'danni collaterali', determina una comprensibile reazione che non va a distinguere. La reazione, come diceva uno dei quattro giornalisti rapiti, è genericamente contro tutti gli europei, cosa che nel tempo sconteremo e come.

Il successo disastroso, come da valutazioni nella sede NATO, dell'operazione è considerevolmente figlio delle balle artatamente fatte girare. Balle apparentemente arrivate a segno. Balle che sconteremo in un futuro non lontano.

GdS

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