Pragmatismo lombardo o semplice forzatura?

Riceviamo e pubblichiamo:
L’Ordine del Giorno approvato ieri all’unanimità dal Consiglio Regionale della Lombardia, non appare – ad una attenta lettura – l’atto politico con il quale, stando almeno alle dichiarazioni del Presidente Sertori, «chi a Roma sostiene con forza la riforma Del Rio, a Milano crede sia necessaria intraprendere una strada diversa», né tantomeno una “sconfessione” del Decreto Del Rio.
In realtà, sembra ben più semplicemente il richiamo, peraltro già insito nel Disegno di Legge ora al vaglio del Senato, ad un ruolo strategico dell’Ente Regione finalizzato alla definizione di compiti e ruoli del nuovo ente di area vasta, nell’ambito dei binari fissati dalla norma nazionale, così come si va delineando nel percorso parlamentare.
Allora ci corre l’obbligo di sottolineare che il gruppo consigliare del PD in Consiglio Provinciale ha da subito riconosciuto la necessità di interloquire dinamicamente con l’Ente Regione, proponendo, tra le altre cose, la revisione dello Statuto regionale integrata con la previsione di una maggior tutela del nostro territorio, l’unico interamente montano.
Peccato che, anziché indirizzare la propria azione politica alla elaborazione di un progetto condiviso di riassetto istituzionale locale, da negoziare con la Regione per il nuovo ente di area vasta, il Presidente Sertori non abbia trovato di meglio che limitarsi ad una sterile protesta che appare sempre più come una mera difesa dell’esistente e sempre meno come una proposta realmente costruttiva.
Il Consiglio Provinciale aveva condiviso questa necessità, all’unanimità, ma questa convinzione non si è mai tramutata in una proposta vera, reale e rispettosa della dignità politica della nostra comunità. Se questo è il pragmatismo valtellinese, forse avremmo meritato qualcosa di meglio.
Per il gruppo consigliare "I Democratici" il Capogruppo  Irene Bertoletti
Sondrio, 13 febbraio 2014

Politica