Possibile (Civati) presentato a Sondrio
Conferenza stampa al Vittoria per la presentazione di "Possibile" da parte di quelli che Civati non vuole siano chiamati 'fans' ma più semplicemente "amici". Dovere professionale esserci ma non solo. C'é un interesse che va al di là del dovere formale. In fin dei conti è l'occasione, ormai diventata rara se non addirittura rarissima, per tornare a respirare politica. Non importa di essere in sintonia, di condividere posizioni, questo riguarderà il merito, questo verrà nel momento eventuale di un confronto. Lì sotto nella saletta del Vittoria importava il clima, importava la constatazione che c'è ancora qualcuno con il gusto della politica, che c'è gente che "perde" parte cospicua del suo tempo per rincorrere farfalle, che allo stadio, alla discoteca, allo spasso preferisce mettere in moto le proprie meningi offrendo agli altri il loro prodotto e nello stesso tempo essere recettore di quel che viene dalla meningi altrui. Il mondo cresce - crescita reale - perchè qualcuno di questi "utopisti" c'è ancora.
Fa addirittura sorridere, positivamente s'intende, la risposta alla domanda "ma quanti siete in provincia?". Nel Comitato sono in 12 e la strada che hanno scelto di percorrere è quella che parte dal basso. Probabilmente una strada con molti tornanti, tipo Stelvio, con pietre miliari che si prolungano molto in là, con non poche difficoltà operative ma tutto sommato con un entusiasmo di fondo. Non è casuale che ad una crisi spaventosa dei Partiti, nel senso dell'essere Partito e non movimento elettorale, questo entusiasmo lo si ritrovi, spcie fra giovani (compreso qualcuno tale per sentimenti seppure non anagraficamente) in formazioni politiche o in assise culturali, a destra come a sinistra per usare il lunguaggio tradizionale, lontane dal potere o quantomeno da come il potere è andato declinandosi e non solo nel nostro Paese. Per i meno giovani la nostalgia di quale fosse la considerazione del potere, di come lo si praticasse pensandolo e gestendolo come servizio.
Napoli attende questi 12 sabato 21 per l'assemblea fondativa nazionale del Movimento che ha scelto una denominazione che è una convinzione: Possibile. Ci crede Enzo Ordingher, un passato di consigliere comunale di Morbegno, un presente di portavoce del costituendo movimento. Ci crede Martina Simonini, esperienza di fascia tricolore in Comune di Piateda e consigliere provinciale del PD fino allo scorso anno. L'orgoglio, hanno detto, di vivere questa esperiena, di rappresentare nella nostra piccola provincia il nuovo che si va a cercare di realizzare.
Il quadro più completo di Paolo Sinigaglia, attuale portavoce di Possibile-Como, già candidato PD alle elezioni europee nello scorso anno e soprattutto responsabile della comunicazione di Civati nelle primarie. Si tratta di una sfida, partendo dal basso ed investendo in persone. No alle lotte interne, no alle correnti. Gente, gente, parlare con la gente. Identità sui 10 punti, sulle buone cose che la sinistra dovrebbe fare subito. Vediamo di riprenderle tal quali:
1. Salva la politica - Giuseppe Civati
2. Corruzione zero - Salvatore Tesoriero
3. Fisco 2.0 - Ernesto Maria Ruffini
4. Il credito pubblico per abbassare le tasse - Filippo Taddei
5. Uguaglianza e un po' più di equità - Rita Castellani
6. Una questione maschile - Marina Terragni
7. Terra! - Nicola Dall'Olio
8. Green vuol dire democratico - Gianluca Ruggieri & Paolo Pileri
9. La cultura del futuro - Christian Caliandro
10. Il paese dell'innovazione - Filippo Gallo.
Torniamo a noi, tornimo a Sinigaglia che ha puntualiuzzato alcuni dei punti. Per fare un esempio il comparto universitario troppo penalizzato. Abbiamo la metà dei ricercatori necessari per avere l'indispensabile investimento nel futuro. Così per il suolo, così per una economia da convertire. C'era poi il dato di fondo che interessava i giornalisti presenti, quello del rapporto con il PD, Partito che ora “ha poco dii sinistra”. Si era rimasti nel PD sperando di una conversione di rotta ma l'evoluzione o involuzione che sia aveva due sole alternative, o rassegnarsi o affidarsi al Capo. Il resto lo si sa dai talk-show e simili. Non l'esito della raccolta firma per gli otto referendum per via del silenzio dei media ( noi il comunicato lo avevamo regolarmente pubblicato – ndr) e che pure ciò nonostante ha visto, grazie a 3000 banchetti, arrivare 300.000 persone a firmare.
Il Gruppo valtellinese l'hanno chiamato “Lettera VII” da Platone. Titolo: "E' difficile restare onesti nella politica". La ricetta c'è, per Platone è l'essere filosofi. Oggi é, e vale per qualsiasi orizzonte, per qualsiasi schieramento, per qualsiasi discendenza culturale, “la politica” ricordando che essa è, se correttamente praticata, la più nobile delle discipline. Aggiungiamo: nel rispetto delle idee diverse, delle persone diverse, delle forze politiche diverse.
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