Sondrio. PD contro centro-destra e Lega

Riceviamo:
Promesse elettorali e corsa alla candidature

Durante le ultime settimane si moltiplicano le prese di posizione 
contro il governo di centrosinistra e le rivendicazioni da parte  di 
numerosi esponenti del centro destra provinciale della Lega in 
particolare, dai piu' giovani alle vecchie volpi vogliose di 
conservare la poltrona. E' comprensibile: le elezioni si avvicinano e 
si avverte il profumo di collegio sicuro, quello dove non importa chi 
viene candidato tanto si vince.
Valutazioni legittime, come la voglia di farsi vedere sui media: mi 
sembra partita la lotta interna per un posto al sole.
Non possiamo però tacere sulle loro responsabilità nel governo del 
nostro territorio dove, almeno negli ultimi 15 anni, abbiamo avuto il 
filotto istituzionale con Lega e PDL/FI che governano Regione e 
Provincia, numerosi enti locali di primo e secondo livello, aziende 
municipalizzate e partecipate. Il centro-destra è attento ai posti che 
contano, quelli ben retribuiti (assessorati, incarichi, CDA delle 
aziende quali  SECAM ed ALER, le ricche nomine della sanità): non so 
di chi sia la mangiatoia, ma non certo del PD. Questo filotto 
istituzionale non ha portato bene alla nostra provincia in termini di 
gestione dei servizi: sono molte le giuste lamentele dei cittadini 
sulla gestione della viabilità, imbarazzanti i disservizi sulla rete 
ferroviaria provinciale gestita da Trenord e del trasporto pubblico, 
continuo l'arretramento nell'offerta dei servizi sanitari con l'utenza 
che si rivolge sempre più spesso al privato... Tutto questo condito da 
una certa arroganza nel rispondere a chi muove delle critiche 
legittime a una gestione non certo virtuosa!
Eppure  sotto l'albero di Natale arrivano le promesse di grandi 
finanziamenti, della provincia autonoma e molto altro ancora: qualcuno 
le chiama mance elettorali.
Sull'autonomia: le province autonome di Trento e Bolzano e le regioni 
a statuto speciale hanno ottenuto il loro status per ragioni storiche 
legate alla tenuta dell'integrità nazionale. Certo questo status 
andrebbe almeno in parte  rivisto, ma la trasformazione della 
Provincia di Sondrio autonoma come Trento e Bolzano non è al momento 
all'ordine del giorno di nessuna reale proposta parlamentare né lo è 
mai stata nemmeno in passato, non ci sono le premesse né il consenso 
per farlo, e nemmeno la Lega e il PDL negli anni di Governo del Paese 
si sono sognati non solo di concederla, ma nemmeno di proporla davvero.
Con il governo di centro-sinistra è stata invece riconosciuta la 
specificità montana della provincia di Sondrio con la legge DelRio del 
2014: è in virtù (e su obbligo) di codesta legge la Regione Lombardia 
può concedere funzioni e risorse alla nostra provincia. Ci sarebbe 
molto da attingere (proventi e intera gestione del demanio idrico, le 
risorse del bollo auto - che pure era stato promesso in pompa magna, 
l'irpef regionale): è una scelta politica che Maroni e la Lega non 
vogliono fare fino in fondo per non togliere alle altre province, una 
questione di equilibri: Maroni, non bisogna dimenticarlo ha disatteso 
anche le richieste e le aspettative dei Sindaci con la famosa carta di 
Chiavenna. Non si può chiedere l'autonomia della Regione da Roma e poi 
non concedere l'autonomia possibile alla provincia di Sondrio: mi 
sembra che la Lega sia
autonomista verso Roma ma centralista in Regione. Sarebbe necessaria 
un po' di coerenza invece si punta alla  propaganda.

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