LA NOMINATION REPUBBLICANA E L'ESTREMISMO DI PERRY 11 9 20 4

"È uno schema Ponzi" e una "menzogna mostruosa", ecco come Rick Perry ha definito il Social Security. Lo ha detto nel recente dibattito repubblicano a Simi Valley, California, nella biblioteca presidenziale Ronald Reagan. È un'idea che Perry aveva anche espresso nel suo libro "Fed Up" (Adesso basta), dalla quale non si è allontanato nonostante la sua recente candidatura alla nomination del Partito Repubblicano.

Si tratta di poco più di un'emozione ma sufficiente per confermare la sua posizione di primo della classe del Partito Repubblicano come indicano i recenti sondaggi. Perry, infatti, poco dopo la sua scesa in campo, ha superato Mitt Romney (27% a 14%), lasciando indietro gli altri candidati, specialmente Michelle Bachmann. La parlamentare del Minnesota era divenuta l'erede di Sarah Palin con il Tea Party e gli evangelici. Non più. Perry è riuscito in pochissimo tempo a creare un corsa a due con Romney, quest'ultimo visto come il candidato dell'establishment repubblicano.

Romney, infatti, al dibattito in California, ha preso le difese del Social Security dicendo che nonostante i suoi problemi, è un programma dal quale dipendono molti americani.

Romney parlava a un pubblico che includeva l'elettore americano medio. Perry invece si stava indirizzando a coloro che voteranno nelle elezioni primarie molti dei quali condividono le sue idee che il Social Security è in pericolo.

La realtà è però molto più vicina all'ex governatore del Massachusetts che non a Perry. Il Social Security ha delle difficoltà come lo hanno tutti i sistemi di pensioni. Qualche ritocco però, come l'aumento dell'età per ottenere la pensione e qualche lieve aumento ai contributi, riusciranno a mantenere il programma vivo per molto tempo. Il fatto che la maggioranza degli americani lo considera importante nonostante tutti gli attacchi dalla destra vuol dire che rimarrà e che le soluzioni si troveranno.

Perry però si sta concentrando sulla vittoria delle primarie. Ecco come si spiegano le altre asserzioni estremiste dell'attuale governatore del Texas. Nel suo libro "Fed Up" Perry ha anche sostenuto idee che fanno piacere all'estrema destra. Ritiene che l'omosessualità è simile all'alcolismo, ossia una scelta personale che tutti potrebbero cambiare. Crede anche che il sedicesimo emendamento alla costituzione, che autorizza le tasse federali al reddito, andrebbe abrogato.

Il successo di Perry è in buona parte dovuto all'economia del Texas e la creazione di posti di lavoro. È qui che il governatore del Texas vede il suo forte. Il Lone Star State ha creato un milione di posti di lavoro dal 2011 mentre in tutto il Paese invece si sono perduti 2,5 milioni di posti di lavoro. Ma anche qui si tratta di relazioni pubbliche da parte di Perry. Se si guarda un po' con attenzione si nota che la crescita nel Texas è dovuta agli incrementi della popolazione, alle tasse ricevute dal petrolio, come pure alle spese del governo federale che Perry continua a demonizzare. Si calcola che il governo federale ha speso venti miliardi di dollari nel Texas, figura che spiega il 47 percento dei nuovi posti di lavoro.

Perry non vede che una buona parte di questi nuovi posti di lavoro pagano pochissimo e molti non offrono l'assicurazione medica. Quando si aggiungono i tagli del governo statale alla spesa pubblica sulla sanità si nota che il 27 percento dei texani non ha assicurazione medica comparata alla media nazionale del 17%.

Nelle poche settimane che Perry è stato candidato alla nomination repubblicana ha scavalcato tutti i suoi avversari. Fino ad adesso però non ha subito gli scrutini della stampa né gli attacchi degli altri candidati eccetto per alcune frecciate nel recente dibattito. Una di queste che sembra avere colpito il bersaglio è la visione di Perry della scienza. Secondo il governatore del Texas il riscaldamento globale è una teoria che la scienza non ha ancora dimostrato. Quindi secondo lui non bisogna preoccuparsi e lasciare le aziende fare il suo lavoro senza mettergli i bastoni fra le ruote con regole eccessive che potrebbero avere un impatto negativo sull'economia.

Sia Romney che John Huntsman, uno dei candidati "minori" con poche chance alla nomination, hanno attaccato Perry dicendo che per essere eletti presidenti bisogna fare i conti con la scienza. Secondo la National Science Academy, infatti, il riscaldamento globale non solo esiste ma è causato dall'uomo e le sue attività industriali. Ciò potrebbe spiegare in parte la siccità che ha colpito il Texas quest'estate. La reazione di Perry è stata prima di tutto di tagliare i fondi ai vigili del fuoco dello Stato. Poi ha chiesto ai suoi concittadini di pregare Dio per la pioggia.

Se Perry dovesse ottenere la nomination repubblicana ed eventualmente vincere l'elezione generale forse saranno gli americani a pregare Iddio che ce la mandi buona.

Domenico Maceri (x)

(x) dmaceri@gmail.com), PhD della Università della (x) dmaceri@gmail.com), PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali (International Herald Tribune, Los Angeles Times, Washington Times, San Francisco Chronicle, Montreal Gazette, Japan Times, La Opinión, Korea Times, ecc.) ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.

Domenico Maceri (x)
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