09 12 20 1) AMPLIANDO IL MEDICARE: UN CEROTTO PER LA SANITÀ? 2) RECONCILIATION: QUANDO LA MAGGIORANZA DETTA LA LEGGE

1) AMPLIANDO IL MEDICARE: UN CEROTTO PER LA SANITÀ?

"Si tratta di un grande passo avanti". Ecco come Howard Dean ha caratterizzato l'idea di abbassare l'età minima da 65 a 55 anni per accedere al Medicare, l'assicurazione nazionale degli anziani. Come si sa, il dottor Dean è stato candidato alla presidenza nel 2000 e poi servì come leader del Partito Democratico.

L'idea di ingrandire il Medicare non è cattiva ma avverrebbe come sostituzione della nota "public option", l'ente nazionale di assicurazione incluso nel disegno di legge approvato alla Camera. Il piano dell'ente pubblico coprirebbe 36 milioni di americani mentre la proposta di ampliare il Medicare offrirebbe sanità solamente a poco più di 2 milioni di persone.

Una grande differenza dunque se l'ampliamento del Medicare non viene accompagnato da altre misure. Una proposta renderebbe più facile l'accesso al Medicaid, l'assicurazione per i più poveri. Un'altra creerebbe un gruppo di piani sanitari privati regolati dal governo federale.

Ma queste idee non sono state chiarite dato che i senatori democratici aspettano l'analisi del nonpartisan Congressional Budget Office per determinare l'impatto fiscale.

Non essendo riuscito a trovare i 60 voti richiesti per evitare il possibile filibuster, l'opposizione ad oltranza contro la public option, Harry Reid, presidente del Senato, ha incaricato un gruppo di dieci senatori democratici fra liberal e centristi di trovare una via di mezzo.

I dettagli mancano ancora ma le prime reazioni dei leader democratici sono favorevoli come ha affermato Nancy Pelosi, presidente della Camera.

Il problema è sempre lo stesso: i costi. Quanto costerebbe per aggiungere persone di 55 anni di età alle file del Medicare? Qualche anno fa uno studio della National Public Radio (NPR) aveva scoperto che per aggiungere una persona fra i 62 a 64 anni di età al Medicare costerebbe 7.600 dollari annui.

L'inclusione di questi individui aggraverebbe il peso di Medicare perché le spese per assicurare i meno "giovani" sono molto più alte di ciò che costa per assicurare i "giovani" che in linea generale sono in condizioni di salute migliore. L'ampliamento potrebbe dunque danneggiare la sicurezza del Medicare che molte voci repubblicane danno già per morto dati i costi eccessivi. I repubblicani ovviamente non rifiuterebbero nulla che possa consegnare più clienti alle aziende di assicurazioni private. Ciò non impedisce a tutti i parlamentari e senatori di fare uso di un sistema di sanità governativo pagato dalle tasse dei cittadini. Infatti, vi sono persino 55 parlamentari repubblicani che già fanno anche uso del Medicare a livello personale.

Ciò che disturba di più è il fatto che nel 1997, il governo, controllato dai repubblicani, ha parzialmente "privatizzato" Medicare creando Medicare Advantage. Questa legge ha offerto l'opportunità a coloro che qualificano per Medicare di scegliere un'assicurazione privata usando i fondi di Medicare. Il rimborso di Medicare alle assicurazioni private per Medicare Advantage supera il 12% del Medicare tradizionale.

Si tratta di sprechi che l'attuale governo sta cercando di eliminare nonostante le obiezioni dei repubblicani i quali in questo caso specifico si sono dichiarati paladini della protezione al Medicare perché le assicurazioni private ci perderebbero. Si calcola che i profitti delle assicurazioni private mediante il Medicare Advantage si aggirano sul 6%, fondi che potrebbero andare a ben altro uso per coprire persone senza sanità.

L'ampliamento di Medicare a coloro che hanno 55 anni potrebbe però aiutare anche perché aprirebbe la porta nel futuro all'inclusione dei più giovani. Un altro vantaggio, come ha detto Dean, è che l'apertura della porta di Medicare non creerebbe un'altra burocrazia dato che le strutture sono già esistenti.

La creazione della public option rimane però popolare con gli americani i quali sono stanchi di essere alla mercé delle assicurazioni private. Un recente sondaggio Cbs/NY Times ha scoperto che il 59% degli americani favorisce la public option. I senatori repubblicani però, nonostante la loro minoranza, riescono con notevole successo ad ammutolire le voci degli americani. Ostacolano con successo riforme che i democratici, divisi fra loro, cercano di mettere in atto ma senza successo.

2) RECONCILIATION: QUANDO LA MAGGIORANZA DETTA LA LEGGE

"È meschino ed egocentrico". Parla Darcy Burner, Executive Director del gruppo liberal Progressive Congress, mentre descrive Joe Lieberman, il senatore indipendente del Connecticut che sembra essere riuscito a bloccare una parte fondamentale della riforma sanitaria. Lieberman ha rifiutato la sua collaborazione a Harry Reid, presidente del Senato, negandogli il suo appoggio per raggiungere il numero 60 e procedere con il voto. L'opposizione di Lieberman è legata alla public option, l'ente governativo che avrebbe fatto la concorrenza alle assicurazioni private.

Le leggi al Senato devono avere l'approvazione di 60 dei 100 senatori per potere procedere ai voti. In effetti, la minoranza di 41 senatori può bloccare tutte le leggi mediante la tecnicalità del filibuster, una forma di ostruzionismo in cui i senatori dell'opposizione hanno diritto di parlare a tempo indefinito. L'idea è di garantire al partito di minoranza i suoi diritti.

Succede però il contrario perché la minoranza compatta di 41 senatori può impedire alla maggioranza di approvare leggi necessarie per il Paese.

Al Senato però esiste un'altra tecnicalità che permette alla maggioranza di esprimere i suoi diritti democratici. Si tratta della "budget reconciliation", una procedura che richiede solo 51 senatori per permettere il voto su disegni di legge che hanno a che fare con il bilancio. Si chiama spesso la "nuclear option" perché mette da parte il requisito di trovare 60 senatori che aprano la porta al voto.

La reconciliation si applica solo a questioni aventi a che fare con il bilancio. È un metodo per approvare leggi con la semplice maggioranza in modo rapido dato che limita il dibattito a solo 20 ore. L'idea della reconciliation per la riforma sanitaria sembra essere stata suggerita da Rahm Emanuel, il capo dello staff di Obama. Ciò non si può confermare ma Reid non ha voluto seguire quella strada perché il Senato ha una lunga tradizione di approvare leggi dando alla minoranza il diritto di veto.

Uno dei timori dell'uso della reconciliation è che mette da parte i diritti della minoranza. Ma quando la minoranza è intransigente come si sono dimostrati i repubblicani con tutto ciò che promuove Obama i democratici dovrebbero operare senza la pretesa della collaborazione bipartisan.

L'esempio più chiaro di questa mancata collaborazione si è visto con il puro e semplice rallentamento del dibattito causato dal senatore Tom Coburn dello Stato dell'Oklahoma. Questi ha preteso che un emendamento di 767 pagine fosse letto ad alta voce durante la seduta con la sola idea di fare perdere tempo.

L'uso della reconciliation manderebbe un messaggio a questi eccessi repubblicani che non possono continuare a mettere il bastone fra le ruote alla politica di Obama.

Nel 1996 l'amministrazione Bush ha infatti usato la reconciliation per approvare tagli alle tasse ben tre volte. Nessuno lo ricorda adesso ma i repubblicani hanno avuto il coraggio di usare tutti i meccanismi a loro disposizione per implementare la loro agenda.

I democratici invece sembrano essere timidi, sempre alla ricerca dei 60 senatori per potere votare. Ciò dà il potere del veto a individui come Joe Lieberman che si divertono a esercitare il controllo in modo assolutista. È ridicolo che un senatore riesca ad avere tanto potere da silurare il sistema democratico.

L'uso della reconciliation metterebbe a posto tipi come Lieberman che si credono indispensabili.

La reconciliation non è una pillola magica dato che le leggi approvate con questa procedura possono scadere in cinque anni. È possibile che in cinque anni i repubblicani controllino il Congresso e decidano di abrogare leggi approvate con la reconciliation.

Ciò potrebbe essere difficile se queste leggi passate solo con voti democratici diventeranno popolari come sono divenuti il Social Security e il Medicare approvati in larga misura con voti democratici ma anche con alcuni repubblicani.

Ma il Partito Repubblicano negli ultimi venti anni si è spostato talmente a destra che quando si trova nella situazione di minoranza non sa fare altro che mettere i bastoni fra le ruote.

La reconciliation nel caso della riforma sanitaria potrebbe funzionare con le parti del disegno di legge che hanno a che fare con il bilancio. I democratici hanno sbagliato a rifiutare la reconciliation. L'esclusione della public option vuol dire che gli americani continueranno ad essere alla mercé della compagnie di assicurazione i cui interessi sono i loro profitti e non la sanità degli americani.

Domenico Maceri (x)

(x) dmaceri@gmail.com, PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali (International Herald Tribune, Los Angeles Times, Washington Times, San Francisco Chronicle, Montreal Gazette, Japan Times, La Opinión, Korea Times, ecc.) ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.

www.gzzettadisondrio.it - 20 XII 09 - n. 35/2009, anno XII°

Domenico Maceri (x)
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