KOSSOVO INDIPENDENTE. MA IO STO CON PUTIN ..!

- Ciò che sta avvenendo in Kossovo non è un'operetta ma potrebbe significare il riaccendersi di gravissime tensioni -

I pochi lettori che hanno sino ad ora avuta la pazienza di leggermi ben sanno che sono tutt'altro che un mangia Americani. Ancor oggi credo che l'alleanza strategica tra USA ed EU sia fondamentale, pure se ritengo che dovrebbe coinvolgere anche la Federazione Russa. Federazione che ha molti interessi in comune, con noi ma pure con gli USA, a partire dalla lotta al terrorismo di matrice islamica che, come tutto lascia prevedere, sarà ancora per anni, un problema fondamentale negli equilibri mondiali.

Solo un coordinamento, se non una vera alleanza tra USA, EU e Russia, magari collegata ad India e Cina, possono offrire al Mondo garanzie di stabilità e, quindi di pace.

Ma devo osservare che, in questi giorni, tale possibilità si sta allontanando sempre più. Per ragioni apparentemente incomprensibili.

Ma andiamo con ordine.

Alla fine degli anni '90 la NATO lanciò, contro la Serbia, una pesante azione aerea per evitare che nel Kossovo si ripetessero i genocidi e le pulizie etniche della Bosnia. Sin qui eravamo più o meno tutti concordi, salvo pochissime frange che reputano sempre errata qualsiasi azione USA e NATO. Del resto la stessa Russia, pure non entusiasta e filo serba, lasciò fare.

Nel Kossovo si stabilì un'amministrazione internazionale in base ad un ben preciso accordo: il Kossovo restava sotto sovranità serba ma, di fatto, si autogestiva, sotto "protettorato" EU e NATO. L'ONU approvò.

Tutto pareva essere tornato nei binari della normalità, per quanta normalità vi possa essere nei Balcani. Contingenti NATO, EU e pure Russi avrebbero vegliato sul rispetto dei patti e sulla stabilizzazione della regione, a forte maggioranza albanese, ma con non pochi nuclei serbi.

Con il processo a Milosevich pareva che la tragedia dei Balcani voltasse pagina, per cui pure nel Kossovo, ove si scontrava il desiderio della maggioranza albanese di essere autonoma od indipendente e quello di Belgrado di mantenere almeno una certa sovranità su quel territorio, pareva ci si avviasse alla tranquillità, se non alla pace.

Ma per comprendere la complessità della situazione kossovara bisogna conoscere un po' la storia della regione. Il Kossovo fu la culla dello Stato Serbo che, prima dell'arrivo degli Ottomani, costituì uno dei più potenti imperi dei Balcani. Non per nulla qui vi sono alcune delle antiche chiese serbo-ortodosse più importanti - sul piano storico ed artistico - dell'area serba. Ma, nel XIV secolo, arrivarono i Turchi e proprio qui, nella Piana dei Merli, distrussero un esercito formato da Serbi e da altri Principi cristiani di Bosnia e Croazia; l'ultimo Re di Serbia fu ucciso di sua mano dal Sultano. L'Europa non dovrebbe dimenticare che questa battaglia fu la prima tra quelle che portarono più volte i Turchi sino alle porte di Vienna e del Friuli.

Ma andiamo oltre: a quel tempo la grande maggioranza della popolazione del Kossovo era serba ed ortodossa. Ma i Turchi furono abilissimi, nell'area balcanica ma non solo, ad attuare politiche del divide ed impera ed a trapiantare colonie di popoli a loro favorevoli in sostituzione di altri ritenuti meno fedeli, come i Serbi. Non dimentichiamo inoltre che i gli Ottomani, islamici, non permettevano a chi era cristiano (od ebreo) di accedere a cariche pubbliche o militari, se non previa abiura della propria fede. Magari non perseguitavano, talora anzi mostravano una certa tolleranza, ma su questo punto, come vuole il Corano, erano inflessibili: solo chi professava l'islam poteva "far carriera". Facile immaginare che, in quei secoli tribolati, molti passassero alla religione dei dominatori. E' il caso dei Bosniaci e degli abitanti - di lingua serba ma di religione islamica - del Sangiaccato di Novi Pazar, che collegava strategicamente (e collega ancor oggi) la Bosnia di forte influenza islamica con il Kossovo. Kossovo ove, di decennio in decennio, aumentavano gli Albanesi (islamici) a detrimento dei Serbi (ortodossi).

Questa storia costituisce, ancor oggi, una vera ferita nel cuore di ogni serbo, che ritiene di aver perso, causa Turchi ed Albanesi, il legittimo suolo della culla del proprio stato. E molti popoli ortodossi, Russi in primis ma pure Rumeni, Bulgari, Greci, ecc. la pensano più o meno allo stesso modo.

Ora sarebbe troppo lungo raccontare cosa avvenne dopo, sta di fatto che all'inizio del XX secolo il Kossovo aveva una maggioranza albanese attestata sul 80/90%. I Serbi erano arroccati nel Nord ed in alcuni luoghi, oltre che attorno ai loro venerandi luoghi di culto.

E' giusto ricordare che il governo panserbo di Milosevich tolse ogni autonomia al Kossovo, incarcerò molti dissidenti, per lo più non violenti, lasciando quindi campo libero agli elementi più duri, fautori della rivolta per ricongiungersi con la madre patria albanese (UCK).

Come abbiamo detto all'inizio, l'intervento NATO pareva aver portato un po' di buon senso nell'area, dopo 10 anni di guerre e di scontri. Ma il fuoco covava sotto la cenere. Mai sottovalutare la polveriera balcanica! Tutti presi con i problemi di Bin Laden, dell'Iraq, Israele e Palestina ed Afganistan, per non dir di altri, l'EU ha trascurato di spingere, con le buone ma - se del caso - con un po' di rudezza, kossovari e serbi a discutere tra di loro.

Ed ora ci troviamo di nuovo di fronte ad un problema che (speriamo di no ma gli ingredienti ci sono tutti) ci potrebbe scoppiare tra le mani.

La base dell'attuale status kossovaro è la risoluzione ONU che dava mandato alla NATO di organizzare il territorio, sulla base di un'ampia autonomia ma nell'ambito della Serbia.

Conditio sine qua non per avere l'assenso non solo della Serbia stessa ma pure della Russia. Per quasi 10 anni noi siamo stati in Kossovo su questa base.

Ora i Kossovari hanno dichiarato - del tutto unilateralmente - l'indipendenza. E' ovvio che Belgrado non solo non ne voglia sapere, ma si senta tradita da quegli Stati, tra cui l'Italia, che avevano sempre garantito che il Kossovo, pur largamente autonomo, sarebbe restato nell'ambito dello stato serbo, salvo accordi concordati tra tutti.

E la Russia ha quindi ragione a protestare.

A dire il vero fatico molto a comprendere il grande entusiasmo USA per l'indipendenza kossovara. Entusiasmo che ha, con tutta evidenza, trascinato con sé vari (ed importanti) paesi dell'EU: Francia, Gran Bretagna, Italia, Germania. Qualcuno inizierà a parlare di interessi strategici od economici. Io in Kossovo ci sono stato e di interessi economici vi assicuro che ne ho visti molto pochi: una delle regioni europee più arretrate, con poche materie prime, con un'agricoltura arcaica e, tutto sommato, pure periferica rispetto ai grandi assi di collegamento europei.

Vi è in effetti il precedente del Montenegro, che con un referendum si è staccato dalla Serbia: anche il Montenegro è piccolo, povero e marginale. Ma innanzi tutto il Montenegro ha divorziato da Belgrado in pieno accordo, poi questo piccolo ma coraggioso Stato, ha dietro di sé una storia secolare, di lotte - guarda caso - contro i Turchi. L'ultimo suo Re era il padre della nostra Regina Elena, forse la più amata dagli italiani, che aveva conosciuto il futuro marito, Vittorio Emanuele III niente meno che alla corte dello Zar di S. Pietroburgo.

Un parallelo quindi tra il Montenegro ed il Kossovo è storicamente del tutto improponibile.

Ma c'è di più.

Una forte minoranza albanese è pure in Macedonia, circa un 25% del totale della popolazione. E se anch'essa chiedesse l'indipendenza? Un paio d'anni orsono vi furono già scontri, non è fantascienza. E gli islamici del Sangiaccato, se ascoltassero, come non pochi Bosniaci, le sirene wahabite, munite di ricchi petrodollari, che giungono dall'Arabia come dalla Cecenia e decidessero pure loro di chiedere un'indipendenza per non sottostare alla Belgrado saldamente ortodossa? Follie? Mica tanto, basta viaggiare un po' in Bosnia per vedere come i fattori religiosi abbiano condizionato la lotta (e sotto sotto siano assai attuali pure oggi ...).

Insomma aver dato il via libera all'indipendenza kossovara, indipendenza a dir poco legalmente molto discutibile, potrebbe costituire la miccia per far saltare in aria nuovamente i Balcani.

Ed in cambio di cosa? Non sarebbe stato assai meglio dare al Kossovo uno status come il nostro Alto Adige o come i Paesi Baschi spagnoli, in cui la sovranità di Roma e Madrid è poco più che formale, ma col risultato di permettere ai Serbi di "salvare la forma" ed ai Kossovari di raggiungere la sospirata autonomia?

E che dire dei penosi tentativi brussellesi in cui si evidenzia come, ancora una volta, l'EU NON abbia una politica estera?

Chi vuol riconoscere il Kossovo, lo farà, chi non vuole, non lo riconoscerà.

Come dire che l'EU, che pure in Kossovo ha i suoi soldati ed i suoi poliziotti, NON ha una posizione unitaria. Ci si consola affermando: Kossovari e Serbi, tutti nell'EU! E c'è qualcuno che pensa che Belgrado, dopo una simile disillusione, si fidi ancora dell'EU? Chi lo afferma o è in malafede oppure non comprende nulla, ma proprio nulla, della mentalità dei popoli balcanici.

E, per uscire dai Balcani, se domani il SudTirolo proclamasse unilateralmente l'indipendenza, che direbbe Roma? E se lo facesse la Corsica od i Paesi Baschi, come reagirebbero Parigi e Madrid? Ed ancora, per parlare di un paese oggi assai amico degli USA, vi sono due zone della Georgia, l'Ossezia meridionale e l'Abkasia, che vorrebbero divenire indipendenti. Già oggi - di fatto - le forze locali controllano i rispettivi territori. E perché il Kossovo si e l'Ossezia del Sud e l'Abkasia no? Il Kossovo potrebbe essere un esempio pericolosissimo. Ma chi oggi riconosce il Kossovo, come potrebbe negare a SudTirolesi, Corsi, Baschi, Osseti ed Abkasi l'indipendenza?

Un'ultima nota: tutti presi negli equilibrismi della nostra incomprensibile politica, in Italia si parla poco, troppo poco di Kossovo, anche se laggiù ci sono i nostri militari.

Stiamo rompendo con Belgrado, a mio avviso per nostro torto, rischiamo i rapporti con Mosca, ancor più a torto, e pochi ne parlano? Ma dove sono i contestatori di mestiere che amano tanto bruciare le bandiere USA? Una volta che gli USA hanno preso una decisione al minimo discutibile e pericolosa, nessuno lo nota ?!?

Nemo Canetta

Nemo Canetta
Politica