Europa mon amour? Neanche per sogno. I giovani la rifiutano

L'Europa non a caso di tre cattolici, De Gasperi, Adenauer, Schuman, un gigante rispetto alla inconcludente, ingessata, anacronistica minieuropa ignara del tempo che fugge

AI LOMBARDI PIACE POCO L’EUROPA, MA NON VOGLIONO USCIRE - Scettici i giovani e i giovanissimi. Credono che vada riformata a partire da economia e immigrazione
Presentata a IDN 2018 (Italia Direzione Nord) alla Fondazione Stelline di Milano, indagine sul rapporto dei lombardi con l'UE

Milano, 20 novembre - Piace poco, o addirittura per niente questa Europa. E coloro che esprimono apprezzamento, sono soprattutto persone sopra i 55 anni. Non solo, pochissime persone, in maniera del tutto trasversale rispetto all’età, dichiarano di beneficiare dei fondi europei per la loro vita, lavoro o studio. Piace poco dunque, ma la grande maggioranza dei lombardi, in Europa ci vuole restare, convinta che per il nostro Paese non ci siano alternative credibili se non quella di mantenersi saldi ancorati al continente. Sono alcuni dei risultati di un sondaggio* condotto da Mercurio Misura per la seconda edizione di IDN2018 Persone che hanno qualcosa di dire", in corso alla Fondazione Stelline.
Alla domanda, “L’Italia deve rimanere in Europa?”, chiamati ad esprimersi con un voto da 1 a 10, si dichiara molto convinto di sì il 47% degli adulti sopra i 55 anni, il 32% dei giovani fino a 34 anni e il 29% delle persone tra i 35 e i 55. Percentuali residuali sono riservate agli abolizionisti integrali, mentre un’ampia fetta viaggia dalla sufficienza in su. Sul gradimento delle “istituzioni europee” i lombardi esprimono un giudizio per il 56 per cento insufficiente, solo un terzo è abbastanza soddisfatto. Per quanto riguarda le politiche economiche dell’UE, la situazione è un po’ più variegata e le voci si fanno più critiche.
Il 32% delle persone tra i 35 e i 55 anni ritiene un problema assolutamente stringente il fatto che Bruxelles cambi politiche economiche e dall’analisi dei dati si vede che la maggior parte si colloca nella fascia critica, ritenendo un problema da modesto a grave quel che l’Europa sta facendo a livello di politiche finanziarie ed economiche. Lo stesso dicasi per le risorse: il 33% delle persone tra i 35 e i 55 vorrebbe che fossero distribuite diversamente. Interessante il dato sull’uso degli aiuti europei: 8 su 10 non hanno mai avuto alcun aiuto, né per lavoro, né per lo studio, né per la vita di tutti i giorni.
Sull’altro grande nodo, quello della permanenza nell’Euro, si misura tutta la distanza generazionale: l’11 per cento dei giovani fino a 34 anni è assolutamente contrario contro il 47% degli adulti sopra i 55 anni; una distanza che si accorcia sulla domanda che più mette tutti d’accordo: l’immigrazione sia un problema di tutta l’Europa. Dovendo definire quanto sia importante che i partiti si occupino di questo tema, i lombardi chiedono quasi con percentuali bulgare che l’UE si faccia carico insieme all’Italia della gestione degli sbarchi. E sempre in tema di aiuti europei, il 39% degli intervistati, alla domanda su chi l’Europa debba aiutare di più, risponde, “le persone”, seguite da gli Stati per il 27%, le imprese il 22%.

*Campione CATI-CAMI, 650 intervistati tra il 6 e il 13 novembre 2018. Dati Mercurio Misura

Segreteria IDN 2018 Andrea Bufo Silvia Paterlini  

 

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