RITORNO IN INDIA. CHE PASTICCI! OFELE' FA EL TO MESTÉ|
Fin dal primo momento il giornale si é reso interprete del sentimento diffuso sulla vicenda dei due marò italiani trattenuti in India. Guardando all'indietro si ha la quintessenza del pressapochismo che ha caratterizzato il problema. Citiamo solo l'ultimo nostro commento, quello recentemente pubblicato con il titolo "E ADESSO É GUERRA (NON ARMATA PER FORTUNA) CON L'INDIA!" a proposito della infausta decisione del nostro Governo di non mantenere la parola data. Era stata concessa una 'licenza' per consentire la partecipazione alle elezioni ma con l'impegno di tornare.
Non parliamo del tentativo per eludere la questione tirando in ballo l'indagine della Procura militare. Figuraccia conclusiva: i due tornano in India non per mantenere la parola data come era stato per Natale, ma tornano perché le reazioni indiane hanno costretto il Governo italiano ala resa dopo un tentativo - diranno - di fare il furbo.
Avevamo scritto:
"I tecnici devono fare i tecnici. Gli ambasciatori devono fare gli ambasciatori e non invertire i ruoli.
L'ambasciatore Giulio Terzi di S. Agata si é fatto apprezzare, e come!, nei suoi incarichi, tutti prestigiosi, a Parigi, in Canada, a Roma, a Bruxelles, all'ONU, negli USA. Un ruolo che da un lato sì aggiorna il suo Ministro sull'evolvere della situazione del Paese in cui si opera ma dall'altro attende, e attua, le indicazioni dal Ministro.
Speculare la posizione del Ministro che le indicazioni le deve dare.
Un buon ambasciatore é difficile che sappia fare bene il Ministro, al di là delle qualità personali. Balotelli é un grandissimo attaccante. Se lo mettessimo in difesa qualcosa combinerebbe data la sua classe ma non più di tanto...".
E chi vuole rileggerlo tuttyo vada all'indirizzo:
http://www.gazzettadisondrio.it/40366-e_adesso___guerra__non_armata_per_...
In questi giorni in cui si cerca di dare un Governo al Paese si verifichi cosa vuol dire dare in mano ai tecnici il Governo. Le Istituzioni sono una cosa seria e non é uno scherzo saperle guidare.
Terribile infine la giustificazione secondo la quale i due sono tutelati: non saranno condannati a morte.
Dimissioni del Ministro? Ma non é mica della casta per darle!
Le dimissioni del Ministro degli Esteri sarebbero state, qualunque fosse il colore politico del Governo, un atto dovuto e da assumere senza indugio alcuno.
In primis per riconosciuto demerito ma non solo.
Importante infatti sarebbe stato il messaggio internazionale: c'é stato l'errore di un Ministro, di una persona, che ha pagato. Nella situazione attuale il demerito invece cade su tutto il Governo e quindi sul nostro Paese, costretto a rimangiarsi il tradimento della parola data - l'esempio vien dall'alto: non ha fatto così Monti con il 'non scendo in politica' buttato poi nel cestino? - incassando il sequestro del nostro ambasciatore e, probabilmente, l'annullamento del contratto di fornitura degli elicotteri
Amarilli