PIÙ TASSE AI RICCHI E SANITÀ PER TUTTI

Il senatore democratico Ben Nelson del Nebraska non ha sentito molte voci favorevoli all'aumento delle tasse dei milionari per pagare il costo della riforma sulla sanità in America. Il senatore crede che agli americani disturbi l'idea di aumentare le tasse agli ultraricchi perché tutti sperano di "diventare ricchi un giorno". Sarà vero ma il piano della Camera dei Rappresentanti sulla riforma della sanità è una buon'idea nonostante l'aumento delle tasse.

Il piano annunciato recentemente da Nancy Pelosi, presidente della Camera, consiste di un'idea onesta per offrire sanità a tutti gli americani. Spesso si parla di benefici per tutti ma nessuno vuole pagare. I leader democratici che hanno fatto la proposta meritano l'ammirazione per avere indicato una fonte per coprire il costo del programma.

Le tasse verranno aumentate solo a coloro che hanno un reddito familiare di 350 mila dollari annui o più (1,5 % di aliquota, mille dollari di tasse extra), mentre quelli che guadagnano un milione o più pagherebbero il 5,4% in più (9 mila extra).

Questi fondi permetteranno di coprire il costo della sanità medica a quasi tutti gli americani. Si calcola che fra dieci anni il 97% degli statunitensi avrà assicurazione medica. I nuovi soldi andranno per fornire sussidi a individui che non guadagnano abbastanza per comprare assicurazioni private i quali potranno qualificare per Medicaid. Altri in situazioni economiche precarie potranno beneficiare di un nuovo sistema che offrirà un'opzione di assicurazione governativa. Altre previsioni del programma includono nuove regole che impediranno alle assicurazioni private di rifiutare nuovi clienti per causa di malattie preesistenti. Infine le aziende con profitti di 350.000 annui o più dovranno offrire assicurazione ai loro impiegati o pagare una quota dell'8% al governo.

Le reazioni iniziali dei repubblicani erano già prevedibili. Per il senatore John McCain il programma di Obama non è altro che un "furto generazionale" che consiste di un impossibile fardello fiscale. I repubblicani sono contrari all'opzione di assicurazione governativa la quale farebbe la concorrenza alle aziende private. Difficile da capire la loro obiezione considerando il mito repubblicano che il privato funziona sempre meglio dei programmi governativi. Se ciò è vero di che cosa hanno paura?

Inoltre i repubblicani insistono che data la crisi economica spendere un sacco di quattrini non farà altro che peggiorare l'economia. I repubblicani dimenticano che quando il social security fu implementato nel 1935 l'economia si trovava in condizioni disastrose.

Con ogni probabilità il nuovo programma sulla sanità sarà approvato semplicemente da legislatori democratici. Ecco cosa suggerisce il voto della commissione al Senato che ha approvato il piano con tredici senatori favorevoli (tutti democratici) e dieci voti contrari (tutti repubblicani). I repubblicani sarebbero contenti di continuare con il sistema attuale che insiste sul privato. Ai repubblicani poco importa che quarantacinque milioni di americani non hanno diritto alla sanità e coloro che ce l'hanno temono di perderla anche.

Obama deve fare presto sapendo molto bene che più tempo passa e più forti saranno gli attacchi delle aziende di assicurazioni private come pure dei repubblicani. Il presidente vuole che la nuova legge venga approvata prima che il Congresso vada in vacanza nel mese di agosto. I suoi consiglieri hanno già indicato che preferiscono un piano bipartisan ma che la riforma sulla sanità sarebbe accettabile anche senza il supporto dei repubblicani.

Una buona notizia per Obama è venuta a galla con il supporto alla riforma dalla American Medical Association (AMA). L'organizzazione che rappresenta i medici americani si era sempre opposta a tutti i programmi di sanità governativa. Questa volta però anche i medici si sono resi conto che bisogna cambiare rotta.

Nel suo discorso di inaugurazione il presidente Barack Obama ha detto che la storia "ci ricorderà per quello che costruiamo non per quello che distruggiamo". Se tutto andrà in porto Obama sarà ricordato come il presidente che ha fornito sanità medica a tutti gli americani. Si tratta di un'impresa che ridefinirà il termine sanità come diritto umano invece di privilegio accessibile solo ai benestanti.

Domenico Maceri (x)

(x) dmaceri@gmail.com PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali (International Herald Tribune, Los Angeles Times, Washington Times, San Francisco Chronicle, Montreal Gazette, Japan Times, La Opinión, Korea Times, ecc.)ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.

Domenico Maceri (x)
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