Congresso. Il PD si sta 'renziando' e sceglie Curti
Il PD, obiettivamente, non cessa di stupire. Irriconoscibile nei suoi connotati tradizionali e neppure in quelli confederali fra ex PC e ex DC a livello nazionale, ha voluto stupire anche a livello locale. Alle politiche del 2013 lo aveva votato in provincia circa un elettore su cinque. Alle Europee salto in avanti grazie alla scarsissima affluenza: 31% sebbene nove punti sotto la media nazionale. Numeri comunque interessanti ma questo non è bastato pere restare fino alla fine del suo mandato al segretario provinciale Ambrosi che ha lasciato “per impegni personali”. Prendiamo per buona tale motivazione anche se l'andamento congressuale ha rafforzato la posizione di quanti qualche dubbio in proposito l'avevano. La maggioranza che la volta scorsa si era determinata intorno ad Ambrosi – suo sponsor, si sostenne, il Sindaco di Sondrio Molteni – aveva lasciato in minoranza la componente renziana che aveva candidato Irene Bertoletti, allora alla vigilia ritenuta vincente.
Sorpresa anche questa volta. Dalle urne:
Elettori 53, presenti 47, quorum 27, Giovanni Curti 28, Roberta Songini 19.
Come si è arrivati a tale risultato rovesciando anche questa volta le previsioni? “Con una capriola politica”, ci dicono, inventando un nuovo termine che traduce la trasmigrazione di sei iscritti dalla maggioranza di allora allo sposalizio con i renziani per formare una nuova maggioranza.
Il nuovo segretario è Giovanni Curti con oltre un decennio di militanza politica, consigliere comunale “Uniti per Grosio”, tanto 'uniti da essere andati alle elezioni per quel Comune senza avversari. Dall'unione forte dunque di Grosio alla disunione in via Parolo (per ora in attesa di trasloco in Via Trieste, ospitati dal PSI che ai tempi, saggiamente la sede se le era comprata con tanti contributi, anche continuativi, di semplici iscritti). Disunione nonostante che il nuovo segretario, precisato di non essere renziano, abbia considerato la sua elezione un viatico verso l'unità del Partito.
In realtà da Ambrosi è arrivata una replica molto secca e dall'urna un messaggio in un certo senso preoccupante con sei assenze ad un appuntamento così importante. Sei? No, cinque più una, rilevantissima infatti quella del Sindaco di Sondrio.
Del Barba- Molteni 1-0
Puntata dunque favorevole a Del Barba che all'iniziativa “Incomune”, di sua ideazione, di sua aspirazione e, facile previsione, di suo supporto per la ricandidatura, aggiunge un bel piede nella maggioranza oggi con la prospettiva di metterceli tutti e due i piedi domani.
Segna un punto in più mentre uno in meno lo annota Molteni. Di gran lunga più popolare in Valle e, come dicono a sinistra, con ben maggiore capacità di dialogo con la gente, si trova oggi indebolito. Dagli avversari del PD è venuta una curiosa valutazione. Fra Molteni e Del Barba meglio – dicono – Del Barba. Con Molteni la campagna elettorale della primavera 2017 – anche questo dicono dando per scontato il NO al referendum e le conseguenti elezioni anticipate – sarebbe più difficile come dimostrano le diverse prove elettorali nel capoluogo.
GdS
PS Se qualcuno ha obiezioni da fare, scriva e pubblicheremo.
Cogliamo l'occasione per dire ai lettori, in particolare quelli di sinistra (posto che la sinistra esista ancora...) che il giornale pubblica quello che riceve e non può pubblicare quello che non riceve come, ad esempio, note ufficiali concernenti questo decimo congresso rivelatosi Congresso della disunione.