Via le Province? Così le Regioni

In attesa della proposta oggi al Consiglio dei Ministri

Adesso scoprono le Città Metropolitane. Era ora. Delle Province dove non quelle ci sono si pensa a baggianate degne di miglior causa. In altro documento infatti si pensa ad un Ente di area vasta formato dai Comuni. Alla guida un Sindaco che deve presiedere gratuitamente – giusto: non sono mica parlamentari, no? - poi un Consiglio Provinciale formato dai Comuni con più di 15.000 abitanti. Quanto serie siano queste proposte lo dimostrano insensataggini di questo tipo visto che chi fa le proposte non si perita di andare a vedere – cosa che se richiesto il nostro giornale è in grado di fare in crca tre ore al massimo – cosa vorrebbe dire questa norma se applicata in giro per l'Italia.
Intanto abbiamo avuto modo nei giorni scorsi di leggere anicipatamente la proposta che oggi il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare. Ne parleremo successivamente per avere il testo ufficiale nell'ipotesi che vi possa essere stato qualche cambiamento
(GdS)

(regioni.it) La soppressione delle Province “è un tema attuale, rispetto al quale va considerato cosa significa l'abolizione, sia sul piano della ricollocazione del personale che delle funzioni”, lo ha detto il Presidente della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura, che oggi ha presieduto i lavori della Conferenza delle Regioni per gran parte della seduta. “Non sarebbe sufficiente pensare solo alla soppressione senza considerare tutto quel che questo comporta. La posizione va definita bene, ne discuteremo con il Governo e con l'Anci”.
“Le Regioni hanno espresso un giudizio favorevole sul principio dello schema di disegno di legge costituzionale sull'abolizione delle Province, ma negativo sul metodo adottato”, ha poi riferito il Presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura (che nel pomeriggio ha guidato la delegazione dei Presidenti delle Regioni alle Conferenze Stato-Regioni e Unificata). “Abbiamo sottolineato - ha spiegato il Presidente del Molise – la condivisione del principio ma non del metodo: siamo preoccupati per la mobilità del personale e il passaggio del patrimonio delle Province e vogliamo una più puntuale condivisione con le Regioni”.
Rassicurante il commento del Ministro Graziano Delrio: “il disegno di legge costituzionale verrà accompagnato dal disegno di legge ordinario che venerdì 26 porterò in Consiglio dei ministri: abbiamo solo atteso la sentenza della Corte Costituzionale. Il provvedimento sarà coerente con quanto scritto dal disegno di legge costituzionale", ha detto il Ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, al termine della Conferenza Unificata. “Vi sono due livelli di governo: le Regioni con funzioni di legislazione e pianificazione generale, i Comuni con le funzioni amministrative", ha detto Delrio. Gli enti di "area vasta, cioè Province e Citta metropolitane, diventano enti che devono assumere funzioni e dimensioni migliori per offrire servizi efficienti a cittadini e imprese”. Dunque, in attesa che con l'ok al Ddl costituzionale siano abolite, le Province saranno enti di area vasta con “funzioni di pianificazione territoriale, ambientale, trasportistica e di gestione delle strade. Le città metropolitane invece diventeranno uno dei motori di sviluppo del nostro Paese”. “Le città metropolitane avranno loro competenze precise e più ampie - ha continuato - su sviluppo economico, pianificazione strategica, coordinamento delle reti trasporto". Strumenti che metteranno “le nostre grandi città nelle condizioni di competere” con le altre grandi città europee. Nelle regioni in cui non ci sono città metropolitane, “l'area vasta verrà organizzata come comunità di Sindaci e collegi di Comuni. Stimoleremo molto le unioni comunali”.
“Non c'è accanimento terapeutico nei confronti delle Province: c'è solo un tentativo di razionalizzare e semplificare i livelli di governo del territorio”, ha detto il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, che ha preso parte ai lavori della Conferenza Unificata. “La legge ordinaria - ha aggiunto - farà da ponte tra la legge Costituzionale e l'attuale situazione e sarà coerente con il ddl costituzionale”.
I Comuni sono favorevoli “all'istituzione delle città metropolitane in tempi brevi, soprattutto alla luce degli importanti elementi innovativi e correttivi sui quali il Ministro Delrio, accogliendo molte delle sollecitazioni dell'Anci, sta lavorando nella stesura del nuovo disegno di legge che le istituisce. Sul fronte dell'abolizione delle Province, abbiamo sostenuto in Conferenza Unificata la necessità di superare l'attuale configurazione, ritenendo giusto il fatto che i Comuni e le Regioni mantengano rilievo costituzionale. Cosi' il presidente dell'Anci, Piero Fassino, sintetizza la proposta avanzata oggi dai Comuni in Conferenza Unificata, riguardo il disegno di legge costituzionale sull'abolizione delle Province. Al contempo occorre però prevedere istituzioni intermedie o di area vasta tra il livello regionale e quello comunale, che le Regioni dovrebbero regolare sulla base di una serie di principi generali definiti dallo Stato centrale". “l'Anci ha chiesto al Governo di depositare, insieme al ddl costituzionale, anche un disegno di legge ordinario che definisca e regoli le conseguenze normative e organizzative del nuovo riassetto: le Province detengono personale, patrimonio, competenze e risorse già allocate, tutti elementi che devono essere chiaramente ridefiniti già all'indomani della riforma. Su questo punto - conclude Fassino - il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello si è impegnato”.

L'UPI (Le Province)
Le Province hanno dignita' costituzionale come le Regioni e i Comuni, lo ha ribadito la Corte Costituzionale, e dunque su qualunque processo di riordino dobbiamo essere coinvolti". cosi' il Presidente dell'Upi, Antonio Saitta, al termine della Conferenza unificata che aveva all'ordine del giorno il parere sul disegno di legge per l'abolizione delle Province. "Ci sono tanti enti strumentali inutili che rispondono solo a logiche dei partiti - ha proseguito - chiediamo un inchiesta parlamentare per sapere quanti sono, quali sono e quali funzioni svolgono". Saitta chiede anche una revisione degli uffici periferici dello Stato e invita a guardare in Europa, "le Province esistono in Francia, in Spagna e in Germania. Noi rimaniamo disponibili al riordino, ma la verita' e' che si vuole offrire qualcosa in pasto all'opinione pubblica".

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