Dall'Estero chiedono rinvio del Referendum

Non ci sono le condizioni di partecipazione. Fra i firmatari un valtellinese

Caro Direttore, ricevi nell’allegato una comunicazione inviata nei giorni scorsi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e contestualmente al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato, ai Ministri dell’Interno e degli Esteri per informarli sulla situazione in cui versa la circoscrizione estero chiamata a gestire il voto referendario. Ti chiediamo di ospitare il testo nel tuo giornale. Fatto (ndr)

MICHELE SCHIAVONE SEGRETARIO GENERALE CGIE

Alla pregiata attenzione del Presidente della Repubblica italiana Onorevole Sergio Mattarella, e per conoscenza Presidente del Consiglio dei Ministri Avvocato Giuseppe Conte, Presidente del Senato della Repubblica, Senatrice Maria Elisabetta Casellati, Ministra degli Interni, Dott. ssa Luciana Lamorgese, Presidente della Camera dei Deputati Onorevole Roberto Fico, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Onorevole Luigi Di Maio

Signor Presidente della Repubblica Mattarella, sottoponiamo al Suo alto magistero la situazione in cui versa la rete diplomatico-consolare italiana all’estero, in procinto di organizzare, dove sarà possibile, nella Circoscrizione Estero le elezioni referendarie indette per confermare la riduzione del numero dei parlamentari. Notizie diramate nei giorni scorsi dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale riportano la chiusura di almeno 20 sedi consolari all’estero a causa del contagio da Covid-19, e il ricovero di 29 impiegati ricoverati. La diffusione della pandemia in vaste aree del mondo precluderà la partecipazione al referendum di almeno un milione e mezzo di elettrici ed elettori; in Brasile, dove vivono oltre 500.000 connazionali, per questi impedimenti i sindacati dei servizi postali hanno indetto uno sciopero a tempo indeterminato rendendo di fatto impossibile la trasmissione dei plichi elettorali. La situazione all’interno della rete diplomatico-consolare italiana potrebbe precipitare come da alcune settimane denunciano tutti i sindacati dei lavoratori dello stesso Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Intanto, in anticipo alle scadenze procedurali previste dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459 e del relativo regolamento di attuazione approvato con D.P.R. 2 aprile 2003, n.104, risulta che in alcune circoscrizioni elettorali dell’America latina, il plico elettorale contenente il materiale elettorale sia già arrivato il 21 agosto 2020 con largo anticipo rispetto alle scadenze ordinarie. In concreto la partecipazione di 1,5 milioni di cittadini italiani è seriamente compromessa dall’acuirsi della pandemia in Paesi dove grande è la presenza italiana, dal Brasile alla Francia, dagli Stati Uniti alla Spagna, in Asia, Australia e in Sudafrica. Il contesto in cui si stanno preparando le consultazioni all’estero è a dire poco preoccupante, mentre il governo italiano (che ha appena prorogato lo stato di emergenza fino ad ottobre) non si è ancora espresso come sarebbe stato opportuno e auspicabile. Tra le nostre collettività all’estero l’informazione sull’oggetto referendario è assente. Si tratta, come sappiamo, di un fondamentale diritto di cittadinanza che non può subire alcuna limitazione, anche se comprendiamo la serietà delle ragioni che sono alla base dei provvedimenti di chiusura dei consolati. Signor Presidente Mattarella, la scadenza referendaria è ormai molto ravvicinata, mancano solo 15 giorni all’invio del materiale elettorale, e i tempi previsti di ulteriore sviluppo della pandemia appaiono tali da indurre i sottoscrittori di questa missiva a chiederLe di assumere provvedimenti straordinari per fare in modo che, oltre ai servizi essenziali a beneficio degli italiani residenti all’estero, siano garantiti anche i diritti politici, senza i quali verrebbero meno le garanzie costituzionali di cui Lei è somma espressione e custode. Esimio Presidente Mattarella, Le chiediamo rassicurazioni immediate sulla partecipazione di tutti gli aventi diritto residenti all’estero al "referendum sulla riduzione dei parlamentari" nel pieno rispetto delle scadenze procedurali previste dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459 e del relativo regolamento di attuazione approvato con D.P.R. 2 aprile 2003, n.104. Nel caso in cui ciò non fosse possibile Le chiediamo di intervenire per il rinvio del referendum. Certi della Sua attenzione, signor Presidente Mattarella, La preghiamo di voler gradire l’espressione dei più fervidi sentimenti di riconoscenza e gratitudine da parte di noi sottoscritti e di coloro che rappresentiamo. Con i più vivi saluti.
========================================================================= Seguono firme di rappresentanti delle comunità italiane in una serie di Paesi.
Sorpresa
All'inizio della lista dei sottoscrittori troviamo il valtellinese Gianni Farina, già deputato eletto nella Circoscrizione Estero. Nato a Caiolo ora risiede a Pfäffikon, comune del Canton Zurigo.
Una curiosità. Non avevamo trovato una sua foto quando - caso incredibile - dalle migliaia di foto di casa è emersa (!) quella che pubblichiamo. Roma 14 aprile 1957, Ippodromo di Tor di Quinto, campionato italiano di campestre. In gara Gianni Farina, in piedi a destra, e Alberto Frizziero, in piedi a sinistra, selezionati a Sondrio. Con loro due sondriesi che facevano il servizio militare nella Capitale e che erano andati "a incoraggiare i nostri atleti" (a.f.)

 

 

 

 

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