DA CAPITALISMO A SOCIALISMO

"Se ingrandiamo il mercato dell'assicurazione a un sistema più competitivo come abbiamo fatto con il sistema bancario potremo offrire più scelte ai consumatori mettendo da parte gli eccessi delle regole statali". Ecco cosa ha scritto John McCain nella Contingencies Magazine, una rivista poco nota, cercando di chiarire come risolverebbe il problema dell'assicurazione medica.

Una recente reazione di Barack Obama ha legato il suo avversario ai problemi di Wall Street e del capitalismo in generale. "Vediamo se lo capisco bene", ha detto Obama. McCain vuole dirigere il "sistema sanitario" come Wall Street. Per Obama il sistema privato senza regole conduce a disastri.

I recenti problemi finanziari del capitalismo americano e mondiale fanno riflettere anche quelli che non capiscono nulla del possibile fallimento delle più grosse aziende finanziarie. Se il sistema privato funziona molto bene perché vengono a chiedere 700 miliardi di dollari al governo per risolvere i loro problemi?

Nonostante le crisi di Wall Street McCain ci ha detto che "le basi dell'economia" americana sono solide. Se ciò è vero qualcuno non lo ha detto a Henry Paulson, il ministro del tesoro statunitense, il quale vuole intervenire per salvare la ditta AIG, una compagnia gigantesca di assicurazioni sull'orlo del fallimento. L'AIG ha 116 mila dipendenti in tutto il mondo come pure miliardi di polizze assicurative. Il suo fallimento potrebbe essere disastroso non solo per l'azienda ma potrebbe avere un impatto fortemente negativo sull'economia americana ed anche mondiale.

Quando il capitalismo non funziona le aziende si presentano al governo chiedendo "l'elemosina", ricattando i cittadini che pagano le tasse. Il piano di Paulson costerebbe 2.000 dollari ad ogni americano. Qualche mese fa il governo ha inviato un rimborso di tasse di meno di mille dollari ad ogni cittadino per stimolare l'economia. Ora ci mandano il conto ma il doppio di quello che abbiamo ricevuto.

Dato che i regolatori governativi non hanno fatto il loro dovere si chiede ai cittadini di fare le pulizie per i rischi presi dai capitalisti. Naturalmente il fallimento di AIG toccherebbe molti americani dato che uno su due ha delle azioni di borsa. Si tratta in molti casi di azioni indirette come parte di pensioni private investite in ditte americane o internazionali. Salvare AIG vuol dire aiutare anche i piccoli investitori. Vorrà dire anche ricompensare gli amministratori delegati di queste ditte che spesso guadagnano cifre astronomiche. L'ex leader di AIG, Maurice R. Greenberg, per esempio, aveva un patrimonio netto di più di un miliardo di dollari nel 2007.

Ciò che disturba di più consiste nel metodo di Paulson di operare. La sua richiesta per 700 miliardi di dollari è avvenuta mediante un breve documento di poco più di due pagine. Darebbe al ministro del tesoro attuale e quello nominato dalla prossima amministrazione poteri dittatoriali di spendere questa somma. Che cosa riceverebbero i cittadini? Una promessa che si salverebbe l'economia del Paese come pure quella mondiale.

La proposta di Paulson deve essere approvata dal Congresso dove i democratici sembrano essere propensi a mettere delle regole sul modo di spendere i soldi. Non solo si dovrebbe salvare AIG ma aiutare anche il povero cittadino che sta per perdere la sua casa dovuta alla crisi dei mutui. Inoltre verrebbero imposte regole severe per evitare futuri costi come pure limiti molto rigidi ai compensi dei top manager.

Nonostante questi limiti chi ci garantisce che il piano di Paulson funzionerà? E quali altre aziende potrebbero fallire con conseguenze simili a quelle di AIG? E come si permette a delle aziende di crescere tanto e mettere in crisi l'economia del Paese e del mondo intero?

La crisi di Wall Street avrà un forte impatto sull'elezione dato che tutti capiscono che i disastri causati dai capitalisti, alleati naturali del Partito Repubblicano, sono comprensibili a tutti. Quando ci sono crisi economiche anche i capitalisti corrono dal governo, quello stesso governo che sempre combattono perchè cerca, senza successo, di regolare la scatenata cupidigia che causa problemi a tutti. Il socialismo rappresenta il male per i capitalisti eccetto quando la nave in cui viaggiano sta per affondare. Allora il socialismo va bene anche se nessuno usa la parola.

Domenico Maceri (x)

(x) dmaceri@gmail.com, PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali (International Herald Tribune, Los Angeles Times, Washington Times, San Francisco Chronicle, Montreal Gazette, Japan Times, La Opinión, Korea Times, ecc.) ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.

Domenico Maceri (x)
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