USA: SCHWARZENEGGER: SIMBOLO BIPARTISAN?

"Non ho nessun contato con loro". Ecco come Arnold Schwarzenegger, governatore della California, descrive in un'intervista concessa a Der Spiegel, i suoi rapporti con i membri del Partito Repubblicano. "Sono troppo estremisti" ha continuato Schwarzy spiegando che per questo lui non ha fatto un discorso alla convenzione del Grand Old Party (GOP).

Considerato da alcuni come un RINO, Republican in name only, ossia un repubblicano solo in nome, Schwarzenegger si sposta da sinistra a destra senza molti problemi. Persino la sua famiglia riflette questa ambivalenza politica. Come si sa, sua moglie, Maria Shriver Kennedy è democratica e sostiene Barack Obama per presidente. Arnold, invece, dice di sostenere John McCain, il candidato repubblicano, anche se il suo entusiasmo non è certo eccessivo.

In parte ciò si deve alle vedute moderate di Schwarzenegger su questioni sociali ma anche sul riscaldamento globale. Inoltre il governatore della California è contrario all'esplorazione del petrolio nelle zone costiere mentre McCain vuole "scavare e scavare" alla ricerca dell'energia. McCain non sembra preoccuparsi dei danni che potrebbero subire le spiagge e il medio ambiente mentre Schwarzenegger riflette le vedute degli ambientalisti.

Ma è sulla questione delle tasse che Schwarzenegger si allontana di più dal suo partito che vede le imposte come il male assoluto. Arnold dice di essere d'accordo che le tasse vanno sempre tagliate. Ecco cosa ha fatto lui quando è divenuto governatore riducendo le imposte sulle automobili cinque anni fa. La riduzione di 6 miliardi di dollari poi creò seri problemi al bilancio forzando la California a farsi prestare 15 miliardi da Wall Street per coprire le spese.

La ripresa economica permise a Schwarzenegger di continuare a spendere in programmi sociali e educativi mediante la sua alleanza con il Senato e la Camera statale i quali sono ambedue controllati dal Partito Democratico. Per ragioni ideologiche ma anche per pressioni della realpolitik Statale Schwarzenegger ha governato e continua a governare da moderato. L'esempio più ovvio è l'approvazione del bilancio annuale dello Stato che per Pil rivaleggia con le maggiori nazioni industriali.

Dato che la costituzione dello Stato richiede l'approvazione del bilancio con due terzi dei legislatori delle due camere, è tipico che la minoranza repubblicana blocchi l'approvazione del bilancio annuale se ciò include qualunque aumento di tasse. Quest'anno non è differente. Con un probabile deficit di 15 miliardi Schwarzenegger voleva aumentare l'Iva di 1% per evitare tagli estremi all'istruzione e alla sanità. L'aumento sarebbe stato temporaneo fin quando l'economia si sarebbe ripresa e poi verrebbe eliminato.

L'aumento della tasse è nuovo per Schwarzenegger il quale si è sempre opposto a ogni aumento fiscale affermando i soliti clichè repubblicani che il problema non sono le entrate ma le spese dello Stato. Ma quest'anno è diverso e il progetto di aumentare le tasse aggiunge un altro colore al quadro del governatore che diventa sempre più repubblicano solo in nome.

La proposta di Schwarzy di aumentare l'IVA però non lo avvicina troppo alla sinistra dato che si tratta di una tassa regressiva che colpisce di più i poveri invece dei benestanti. I legislatori liberal volevano aumentare la tasse solo ai ricchi ma il governatore si è opposto. L'avvicinamento ai democratici riflette dunque un compromesso che allontana il governatore dai repubblicani estremisti che non vogliono mai aumentare le tasse. Alla fine però la minoranza repubblicana è riuscita a bloccare l'aumento delle tasse ed il bilancio è stato approvato lasciando la "macchia" dell'idea di Schwarzenegger.

Remando sia a destra che a sinistra Schwarzenegger si è posizionato molto bene per altri incarichi una volta finito il suo secondo ed ultimo mandato di governatore. Sia Obama che McCain hanno detto che includerebbero membri del partito di opposizione nel loro governo una volta eletti presidente. Schwarzenegger entra benissimo in questo gruppo. Nell'intervista a Der Spiegel ha detto che vuole concentrarsi sul suo lavoro attuale mettendo da parte altre sue ambizioni. Comunque vada l'ex attore rimarrà visibile. E se la politica dovrebbe stancarlo le porte di Hollywood gli sarebbero sempre aperte.

Domenico Maceri (x)

(x) dmaceri@gmail.com, PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali (International Herald Tribune, Los Angeles Times, Washington Times, San Francisco Chronicle, Montreal Gazette, Japan Times, La Opinión, Korea Times, ecc.) ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.

Domenico Maceri (x)
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