SOCIAL SECURITY E MEDICARE: PROGRAMMI REPUBBLICANI?
"Sei contento adesso che Obama ci aumenterà le tasse per pagare la riforma sanitaria?" mi chiese il mio amico e vicino di casa. Gli risposi scherzando che io approvavo l'aumento delle tasse perché toccherebbe solo i repubblicani come lui! Inoltre gli dissi che Obama aveva intenzione di eliminare Medicare e di concentrarlo solo a quelli che erano iscritti al Partito Democratico. Il mio amico si mise a ridere ma mi informò che erano stati i repubblicani a creare il sistema di Medicare come pure il Social Security.
Dopo un'altra risata cominciai a riflettere sui tentativi falliti dell'ex presidente George Bush di privatizzare il Social Security. Ma poi alcune brevi ricerche mi hanno convinto che l'amico non si sbagliava al cento per cento. Non tutti i repubblicani si erano opposti al Social Security e al Medicare.
Quando la legge del Social Security fu approvata nel 1935 creò il panico nella mente di alcuni repubblicani. Il presidente Franklin D. Roosevelt fu etichettato di socialista. Durante una discussione con il Segretario del Lavoro di Roosevelt, un senatore dell'Oklahoma chiese se non si trattasse di "socialismo, almeno un poco di socialismo".
Ciononostante alla fine il presidente Roosevelt riuscì a fare approvare il Social Security. L'ottanta percento dei parlamentari repubblicani (81) votò a favore di creare la pensione per gli anziani. Ovviamente la stragrande maggioranza dei voti venne dal Partito Democratico (284, ossia l'ottantanove percento). Simili voti emersero al Senato (64% sì dei repubblicani, 86% democratici).
Sorvolando nella storia alla creazione del Medicare si nota un simile appoggio dei repubblicani anche se diminuito. La legge nel 1965 fu approvata con il 50% dei repubblicani (70 voti favorevoli alla Camera) e 43% al Senato (13 voti favorevoli). Di nuovo la stragrande maggioranza dei democratici votò per il Medicare (89% al Senato e 83% alla Camera).
Una breve comparazione fra le due leggi rivela che il supporto dei repubblicani per i programmi sociali si affievolisce. In essenza il GOP si è spostato a destra. In parte ciò si deve alla retorica incapsulata dell'ex presidente Ronald Reagan il quale ripeteva sempre che "il governo è il problema e non la soluzione". Il percorso politico di Reagan in un certo senso rivela lo spostamento a destra del suo partito. Come si sa, Reagan fece inizialmente parte del Partito Democratico e simpatizzò per Roosevelt e il New Deal. Poi nel 1962 il Gipper si iscrisse al Partito Repubblicano divenendo una delle sue icone.
Ai nostri giorni il Partito Repubblicano è divenuto così estremista da essere quasi irriconoscibile ad alcuni membri tradizionali del GOP. Arlen Specter, senatore della Pennsylvania, al momento di cambiare partito da repubblicano a democratico, ha dichiarato che il GOP si era "spostato talmente a destra" che non poteva includere individui moderati come lui. Ecco perché, secondo Specter, solo in Pennsylvania più di 200.000 repubblicani l'anno scorso hanno abbandonato il Partito Repubblicano e si sono iscritti al partito Democratico.
Il compito del presidente Obama nella riforma sanitaria è in un certo senso simile a quello del Presidente Roosevelt con il Social Security e il presidente Lyndon Johnson con il Medicare. Obama deve convincere una percentuale di repubblicani a votare a suo favore. Sarà difficile perché il GOP vede la sconfitta di Obama sulla riforma sanitaria come lo spiraglio che li riporterà al potere. Se Obama fallisce, i quarantasette milioni di americani senza sanità aumenteranno. I centosettanta milioni di americani con assicurazione privata continueranno a pagare prezzi esorbitanti oltre che sentire sempre la minaccia di perdere l'assicurazione in caso di malattie gravi. Gli ottantatré milioni di americani con sanità governativa (Medicare, Medicaid, Veterani) andranno meglio ma anche loro sentiranno pressioni dal potere delle assicurazioni private.
Ma anche se Obama riesce spuntarla, col passare del tempo, poco importerà se i programmi governativi furono approvati dai democratici o i repubblicani. Alcuni, infatti, dimenticheranno persino che Medicare è un programma governativo come una signora che si è presentata a un town hall meeting per protestare dicendo che non vuole sanità governativa e che nessuno le tocchi il suo Medicare.
Domenico Maceri (x)
(x) dmaceri@gmail.com, PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali (International Herald Tribune, Los Angeles Times, Washington Times, San Francisco Chronicle, Montreal Gazette, Japan Times, La Opinión, Korea Times, ecc.) ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.