ARCHIMEDE PITAGORICO, OVVERO IL GRANDISSIMO MATEMATICO SIRACUSANO.

Il libro,"Il grande Archimede" così semplice, arguto, complesso e profondo di Mario Geymonat sul famoso matematico , suscita tanti ricordi "scolastici" di un tempo che è stato per molti di noi, una felice "vacanza" dai problemi della vita e può indurre i nostri giovani studenti a leggere i tanti aneddoti che hanno costellato la vita di questo grandissimo scienziato che il mondo intero ci invidia.

Nel gergo popolare , quando si scopre qualcosa si dice ancora "Eureka!", oppure "datemi un punto d'appoggio ed io vi solleverò il mondo", o- anche- risolvendo un problema geometrico si usa il famoso Pi greco e il 3, 14 per trovare l'area dei vari solidi. E' commovente che qualcuno, uno studioso contemporaneo come Mario Geymonat, ci presenti con un linguaggio assolutamente piano e privo di astrusità, un genio quale è stato Archimede di cui tutti, ma proprio tutti i più antichi e famosi scrittori dell'antichità ce ne parlano(Diodoro Siculo, Conone di Samo, Polibio, Tito Livio, Plutarco…) e quelli del nostro tempo che non solo scrivono su di lui, ma creano anche famose gare matematiche nel suo nome che rimarrà glorioso nei secoli, come quella presentata nella sede del CNR di Genova nell'ambito del Festival della Scienza la 'Domus Archimedeà. La mostra che nel 2009 emigrerà a Siracusa, diventerà l'esposizione scientifica interattiva più grande del Sud. Si potrà così scoprire la vita di Archimede, matematico, astronomo e fisico dell'antica Grecia, vissuto tra il 287 e il 212 a.C interagendo con copie reali delle sue invenzioni come gli specchi ustori, la quadratura del cerchio, il planetario.

Un "piccolo" aiuto lo potrebbe dare il libro di Mario Geymonat, edito dalla Sandro Teti Editore, Roma 2008, che- tra le tante curiosità che punteggiano il testo non dimentica di inserire quell'Archimede Pitagorico introdotto nei fumetti di W. Disney nei primi anni Sessanta "altruista inventore di macchine impossibili"( Cfr.: Mario Geymonat, Il grande Archimede, pag.102).

Archimede

Archimede di Siracusa,( circa 287 a.C. - Siracusa, 212 a.C.) è stato un matematico, astronomo, fisico e inventore greco antico. È stato uno dei massimi scienziati della storia.

Le varie fonti concordano sul fatto che fosse siracusano e che sia stato ucciso durante il sacco di Siracusa del 212 a.C. Tra le poche altre notizie certe vi è inoltre quella, tramandata da Diodoro Siculo, che abbia trascorso un soggiorno in Egitto e che ad Alessandria d'Egitto strinse amicizia con il matematico e astronomo Conone di Samo, come si evince dal rimpianto per la sua morte espresso in alcune opere. Tornato a Siracusa, tenne corrispondenza con vari scienziati di Alessandria, tra i quali Dositeo ed Eratostene, al quale dedicò il trattato Il metodo e rivolse il problema dei buoi del sole. Secondo Plutarco era imparentato col monarca Gerone II, La data di nascita non è certa. Viene di solito accettata quella del 287 a.C., sulla base dell'informazione, riferita dall'erudito bizantino Giovanni Tzetzes, che fosse morto all'età di settantacinque anni. Non si sa però se Tzetzes si basasse su fonti attendibili ora perdute o avesse solo tentato di quantificare il dato, riportato da vari autori, che Archimede fosse vecchio al momento dell'uccisione. Dalle opere conservate e dalle testimonianze si sa che si occupò di tutte le branche delle scienze matematiche a lui contemporanee (aritmetica, geometria piana e geometria solida, meccanica, ottica, idrostatica, astronomia ecc.) e di varie applicazioni tecnologiche.

Polibio, Tito Livio e Plutarco riferiscono che durante la seconda guerra punica, su richiesta di Gerone II, si dedicò alla realizzazione di macchine belliche che potessero aiutare la sua città a difendersi dall'attacco di Roma. Plutarco racconta che, contro le legioni e la potente flotta di Roma, Siracusa non disponeva che di poche migliaia di uomini e del genio di un vecchio; le macchine di Archimede avrebbero scagliato massi ciclopici e una tempesta di ferro contro le sessanta imponenti quinquereme di Marco Claudio Marcello. Nel 212 a.C. fu ucciso durante il sacco della città.

La leggenda ha tramandato ai posteri anche le ultime parole di Archimede, rivolte al soldato romano che stava per ucciderlo: «noli, obsecro, istum disturbare» (non rovinare, ti prego questo disegno).

Secondo Tito Livio e Plutarco, Marcello, che avrebbe conosciuto e apprezzato l'immenso valore del genio di Archimede e forse avrebbe voluto utilizzarlo al servizio della Repubblica, sarebbe stato profondamente addolorato per la sua morte. Cicerone racconta di avere scoperto egli stesso la tomba di Archimede grazie ad una sfera inscritta in un cilindro, che vi sarebbe stata scolpita in ottemperanza alla volontà dello scienziato.

Egli fu ingegnere ed inventore( gli specchi ustori, l' orologio ad acqua, il principio del sollevamento, il meccanismo per il pompaggio dell'acqua, il planetario, per non parlare delle sue ingegnose scoperte matematiche e geometriche).

La sua opera rappresenta certamente il culmine della scienza antica. In essa, la capacità di individuare insiemi di postulati utili a fondare nuove teorie si coniuga con la potenza e originalità degli strumenti matematici introdotti, l'interesse per questioni che oggi si definirebbero "fondazionali" con attenzione agli aspetti applicativi. Archimede, più che essere matematico, fisico e ingegnere, è stato il massimo esponente di una scienza che ignorava le divisioni che l'odierna terminologia spinge a considerare inevitabili. Lo studio delle opere di Archimede, che impegnò a lungo gli studiosi della prima età moderna (ad esempio Francesco Maurolico, Simone Stevino, Galileo Galilei) costituì un importante stimolo alla rinascita scientifica moderna. La sua influenza negli ultimi secoli è oggetto di valutazioni discordi da parte degli studiosi. Intanto, in suo onore,

• Il 14 marzo si festeggia in tutto il mondo il pi greco day, in quanto nei paesi anglosassoni corrisponde al 3, 14. In quel giorno vengono organizzati concorsi di matematica e ricordati anche i contributi di Archimede, che di pi greco dette la prima stima accurata.

• In onore di Archimede sono stati nominati sia il cratere lunare Archimede che l'asteroide 3600 Archimede.

• È in fase di realizzazione il Progetto Archimede, una centrale solare presso Priolo Gargallo che utilizza una serie di specchi per produrre energia elettrica.

• "Archimedes" fu uno dei primi personal computer con processore RISC immessi sul mercato dalla Acorn alla fine degli anni ottanta.

• Il motto dello stato della California è Eureka! Con chiaro riferimento allo scienziato.

• Archimede Pitagorico è il nome italiano del geniale inventore personaggio della casa Walt Disney (in originale Gyro Gearloose).

• Nella Medaglia Fields, massima onorificenza per matematici, vi è nel verso della medaglia il ritratto di Archimede.

• Vi sono anche dei film che parlano direttamente o indirettamente di lui:

L'assedio di Siracusa del 1960 si narra l'improbabile amore di Archimede per una ballerina, nonché la sua ascesa al trono dopo la morte di Gerone. Nel film sono visibili le invenzioni di Archimede come gli specchi ustori.

Il piccolo Archimede

Un film di Gianni Amelio. Con John Steiner, Laura Betti, Shirley Corrigan, Aldo Salvi., narra la storia di un piccolo genio in matematica. Drammatico, durata 85 min. - Italia 1979.

Chi è Mario GEYMONAT

MARIO GEYMONAT. Prima che a Venezia, ha insegnato alle università di Milano, Calabria e Siena, e ha fatto lezioni in numerosi dipartimenti classici italiani (Bologna, Pisa, Napoli, Cassino, Salerno), tedeschi (Monaco, Dresda), americani (Harvard, Princeton, Berkeley).

Si è occupato in particolare del testo e dei commenti antichi a Virgilio, scrivendo numerosi articoli per l'Enciclopedia Virgiliana (Roma, 1984-91) e per una serie di riviste italiane (Acme, La parola del passato, Eikasmos, Aevum Antiquum) e straniere (Harvard Studies in Classical Philology, Philologus).

Si è anche interessato ad altri poeti latini del I secolo a. C. (Catullo, Valgio Rufio), a poeti ellenistici (Apollonio Rodio, Nicandro), alla scienza romana (é stato il primo editore di "Euclidis Latine facti fragmenta Veronensia"). Vive ed insegna tuttora a Venezia. E' amico del Premio Nobel per la Fisica 2000, il russo Zhores Alferov, presidente del Joffe, il più grande istituto di fisica del mondo, che noi abbiamo avuto l'onore di intervistare due anni fa, durante il grande consesso internazionale sull'energia promosso dalla Fondazione Veronesi.

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Società