9 30 23 LA VOCE DEL SILENZIO, ESISTE?
Il frastuono, specie della politica, ci sta rimbambendo. Non siamo più capaci di stare insieme senza aggredirci di suoni, di parole. Più di qualsiasi altro modo di essere, l'arte esprime il disagio di questo nostro vivere contemporaneo e allora, ecco che i Musei veneziani ti organizzano THE POETICS OF WRITTEN SPACE / LA POETICA DELLO SPAZIO SCRITTO (Venezia, Museo Correr, II piano - Sale espositive ex Risorgimento, 2 - 31 ottobre 2010) e Marina Bertagnini(MABE), una giovane artista veneta espone dal 3- 23 ottobre 2010 a Villa Gritti di Villabella, San Bonifacio (Vr), una serie di sue opere dedicata al "Profumo di Silenzio" , tre opere di nuova creazione ispirate al motivo del silenzio, tematica sulla quale è incentrata la sua personale ricerca, come concetto e come valore, che nell'arte afferma la forza suprema della bellezza e l'essenza del messaggio.
Ma non dimentichiamo che il silenzio è stato il motivo ispiratore in :
- Letteratura:
- Benché l'onda delle parole ci sovrasti sempre,
le nostre profondità sono sempre silenti. ( Kahlil Gibran: ~ Sabbia e schiuma);
- Vi è un detto: " Le parole sono preziose, ma più prezioso è il silenzio ". Questo detto risulta sempre profondamente vero. Più ne capiamo il significato, più realizziamo questa verità. Quante volte durante il giorno ci capita di dire qualcosa che sarebbe stato meglio tacere! Quante volte disturbiamo la pace del nostro ambiente con una involontaria mancanza di silenzio. Quante volte riveliamo le nostre limitazioni, la nostre meschinità, la nostra grettezza, che avremmo potuto nascondere, se solo avessimo taciuto! Quante volte, benchè desiderosi di rispettare gli altri, non riusciamo a farlo, perchè non sappiamo tacere( da "La Purificazione della Mente" di Hazrat Inayat Khan).
- al cinema:
Il silenzio è il terzo film della trilogia religiosa dopo Come in uno specchio e Luci d'inverno, diretto da Ingmar Bergman nel 1963. E' un film dolorosissimo, dove la parola più importante, alla fine, è anima(e chi pensa all'anima, oggi???).
In Internet
Staccare la spina: letteralmente. Cinque scienziati americani hanno provato a vivere per un mese unplugged, senza computer, mail, telefono, nel "silenzio" dello Utah, isolati da qualsiasi collegamento hi-tech. Sul blog del New York Times raccontano non solo l'esperienza (i più entusiasti sono David Strayer, professore di psicologia all'Università dello Utah e Paul Atchley dell'Università del Kansas. Più scettico Art Kramer, dell'Università dell'Illinois), ma i cambiamenti che avvengono nel cervello e nei sensi, tagliando tutti i ponti con le abitudini digitali. Ne è nato un dibattito fra agli auto-reclusi dello Utah e un piccolo campione di de tecnologizzati volontari, invitati dal giornale a vivere per un po' senza rete (i video con i loro racconti sono molto divertenti). Dis-connettersi, mettere a tacere i contatti virtuali, regala indubbiamente più tempo e molti vuoti. Ma questo vuoto è interstizio mentale, spazio (e respiro vitale) FRA i pensieri? E' solo un contenitore che improvvisamente (e forzatamente, per prova, per sfida, per esperimento e per un tempo limitato) si svuota o diventa anche, quasi inconsciamente o almeno involontariamente, contenuto soggettivo? E lascia una traccia (nel cervello, non nelle abitudini di vita. Quelle è ovvio, per un po', finché dura la prova, cambiano) oppure no(Il silenzio di internet , pubblicato da silenceblog , 15 settembre 2010 ).
Maria de Falco Marotta & Team