E CHI NON HA DUBBI SULLA FEDE?
Cartesio diceva: "Dubito, ergo sum" che tradotto alla buona significa che è difficile vivere in questo mondo così complesso e tante volte imbarazzante, senza dubitare della propria fede, specie quella riposta nel cristianesimo. E, a dirla tutta, per noi italiani, nel cattolicesimo che ultimamente sta prendendo tante "sbandate" per via dei vescovi della Fraternità di Pio X e di altre storie che è meglio non ricordare.
Però l'ultimissimo film "Il dubbio" interpretato dalla poliedrica Merryl Streep che tante volte abbiamo incontrato a Venezia, offre l'occasione di confrontarsi sul difficile quanto aspro problema della pedofilia in mezzo ai religiosi, specialmente tra quelli cattolici che sono tenuti al voto di castità, così che quando non ce la fanno più a reggere, si sfogano sui bambini affidati alle loro cure. E, purtroppo, non è che la gerarchia ecclesiastica abbia assunto decisi provvedimenti, tranne larvate dichiarazioni di condanna, però spesso ha dovuto dare salatissimi esborsi, specie per i preti americani. La domanda però rimane: può la fede del cristiano dipendere dai tanti sporchi fatti commessi anche da coloro che dovrebbero essere di esempio per la vita? E Gesù, il povero Cristo crocifisso, continuiamo ad inchiodarlo in croce o ad amarlo??? E come, se spesso i "pastori"( At 20,17-35) invece di attenersi al loro compito di sorveglianza e di guida, diventano loro stessi «lupi rapaci» (At 20,29)?
Il film: Il Dubbio((Doubt)
Regia: John Patrick Shanley
Sceneggiatura: John Patrick Shanley
Attori: Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis, Lloyd Clay Brown, Joseph Foster, Bridget Megan Clark, Lydia Jordan, Paulie Litt, Matthew Bradley Marvin, Evan Lewis
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Dylan TichenorMusiche: Philip Glass
Produzione: Scott Rudin Productions
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures ItaliaPaese: USA 2008
Uscita Cinema: 30/01/2009
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 104 Min
Formato: Colore 35MM - 1.85 :
Trama del film Il Dubbio:
E' il 1964, a St. Nicholas nel Bronx. Un deciso e carismatico prete, Padre Flynn (Philip Seymour Hoffman), sta cercando di allentare i rigidi costumi della scuola, che vengono custoditi gelosamente da Sorella Aloysius Beauvier (Meryl Streep), la Preside con il pugno di ferro che crede nel potere della paura e della disciplina. I venti del cambiamento politico stanno soffiando all'interno della comunità e in effetti la scuola ha accettato il suo primo studente di colore, Donald Miller(Evviva, Barak fa scuola!). Ma quando Sorella James (Amy Adams), un'innocente piena di speranza, condivide con Sorella Aloysius il suo sospetto che Padre Flynn stia prestando troppa attenzione a Donald, Sorella Aloysius è felice di iniziare una crociata sia per svelare la verità che allontanare Flynn dalla scuola. Ora, senza uno straccio di prova se non la sua sicurezza morale, Sorella Aloysius lancia una battaglia contro Padre Flynn, uno scontro che minaccia di sconvolgere la chiesa e la scuola con conseguenze devastanti.
Quello che si dice de: 'Il dubbio'
Come aveva già dimostrato con un'altra sceneggiatura avvincente come quella di Stregata dalla luna, premio Oscar nel 1987, John Patrick Shanley conferma anche con Il dubbio di saper costruire con enorme finezza psicologica dei microcosmi retti da regole interne non necessariamente democratiche ma funzionali alla conservazione dell'universo stesso; succedeva in chiave più leggera con la famiglia italo- americana del film di Jewison, succede adesso con toni decisamente più aspri nel 1964, in una chiesa parrocchiale del Bronx, retta in maniera rigida da suor Aloysious, la quale si scaglia con molta forza contro padre Flynn, parroco progressista e sospettato di intrattenere rapporti non proprio leciti con un giovane studente di colore. La prima energia de Il dubbio sta in un testo che propone al pubblico in maniera molto lucida una serie di argomenti senza fornirgli anche risposte preconfezionate: il tema portante del film, lo scontro tra tradizione ed innovazione all'interno di un'istituzione problematica come quella ecclesiastica, si combatte su livelli molteplici e più stratificati di quanto non sembri ad una prima, superficiale lettura. Il campo di battaglia più esplicito è quello che vede i due rivali, Flynn e Aloysious, contendersi l'anima della giovane ed ingenua suor James, divisa tra lo spirito aperto dell'uno e la saggia chiusura dell'altra. La forza propositiva della sceneggiatura sta nell'essere perfettamente in linea col titolo del film, ed inculcare nel pubblico una serie di dubbi sulla legittimità delle due posizioni senza renderle dogmatiche; sotto questo punto di vista poi un enorme contributo all'importanza ed alla bellezza di dialoghi e situazioni viene apportato dai due protagonisti, Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman, davvero straordinari nell'interpretare i loro rispettivi personaggi dando loro totale credibilità, riuscendo a rappresentarli sia come persone fallibili che come responsabili di un potere che deve per forza di cose trascendere la perfettibilità umana, ed in fondo anche la morale comune. Il film , anche se imperfetto, e soprattutto disarmonico, merita senz'altro una visione attenta, in quanto veicolo per una coppia d'attori capaci di recitare al loro meglio, rafforzando con assoluta credibilità il senso di umanità ed insieme di ambiguità con cui il regista ha costruito la sua storia. Il film molto probabilmente porterà la 15° candidatura all'Oscar a Meryl Streep.
Il problema non cinematografico: Preti e pedofilia: tra realtà e mistificazione
La pedofilia - una tragica piaga del nostro tempo, ma anche quella "clericale" è un problema reale. L'attenzione con cui l'opinione pubblica mondiale segue - giustamente - i drammatici problemi della pedofilia riporta periodicamente alla ribalta anche episodi, antichi o recenti, in cui sono stati purtroppo coinvolti sacerdoti o religiosi cattolici. Alcuni casi statunitensi e canadesi, ma anche italiani e da preti al di sopra di ogni sospetto, hanno avuto grande risonanza, e hanno persuaso singole diocesi e le conferenze episcopali nordamericane (non si sa di quelle italiane) ad avviare inchieste e a proporre misure preventive. La letteratura, il cinema e la televisione si sono impadronite del tema. Tuttavia stabilire quanti sono i preti e religiosi cattolici pedofili non è irrilevante. Le tragedie individuali sono difficilmente descritte dalle statistiche, ma il quadro può aiutare a capire se si tratta di casi isolati o di epidemie, o se c'è qualche cosa nello stile di vita del clero cattolico che rende questi episodi più facili a verificarsi di quanto non avvenga, per esempio, fra i pastori protestanti o fra i maestri di scuola laici. La Chiesa cattolica - almeno in Nord America - ospita una percentuale di pedofili elevata e unica rispetto a tutti i gruppi religiosi dotati di un clero o di religiosi. Le statistiche che sono fatte circolare - spesso senza troppo preoccuparsi delle fonti - parlano di migliaia di casi (Cfr.:Jason Berry, Lead Us Not into Temptation, Doubleday, New York 1992, e da Elinor Burkett - Frank Bruni, A Gospel of Shame, Viking, New York 1993). Si è sentito dire per esempio ripetutamente in talk show televisivi americani che il cinque o il sei per cento dei preti statunitensi sono "pedofili". Secondo molti, il responsabile del problema é il celibato (o il voto di castità dei religiosi), non più tollerabile nella società contemporanea. Ma l'alta gerarchia cattolica( figuriamoci con Benedetto XVI) saprà porvi rimedio e quando? (Che orribile scena ultimamente nello spettacolo di Piero Chiambretti sul vescovo Milingo e sua moglie Maria Sung!!!)
Chi sono i pedofili
I pedofili sono soggetti con problemi psicologici. Ma ci può essere una componente organica che causa questo tipo di devianza? La domanda si ripropone spesso nelle discussioni sull'argomento sia tra la società civile che tra i medici e gli psicologi. Secondo una ricerca condotta presso il Centre for Addiction and Mental Health di Toronto i pedofili avrebbero una quantità di materia bianca nel cervello minore rispetto a coloro che manifestano una sessualità ritenuta regolare. Questa mancanza strutturale, la materia bianca infatti è costituita dalle fibre assoniche dei neuroni che decorrono dal midollo spinale al cervello, potrebbe incidere nel generare o sostenere la patologia perché potrebbe alterare la funzionalità del sistema nervoso. La pedofilia è attualmente definita dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV) come una parafilia, ossia uno tra i disturbi sessuali e della identità di genere. Dallo stesso manuale è definita come un disturbo caratterizzato da fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente, che riguardano bambini in età prepuberale (prima dello sviluppo fisico delle caratteristiche sessuali di genere). Il pedofilo, infatti, è un soggetto che non ha sviluppato una identità sessuale adulta, per cui è rimasto sostanzialmente indifferenziato (per questo non distingue tra vittima maschile o femminile). Non vi è modo di fare una diagnosi preventiva; i pedofili arrivano in contatto con un'istituzione psichiatrica solo dopo essere stati scoperti. La cura di questo disturbo, ritenuto cronico, passa oggi esclusivamente per la psicoterapia (Cfr.: Press release Centre for Addiction and Mental Health, University of Toronto).
Maria de Falco Marotta