Computer in dono ai detenuti di Sondrio e di Cremona
Computer in dono ai detenuti per le attività didattiche e formative in e-learning: l’iniziativa benefica è nata dalla partnership fra gli Uffici scolastici territoriali di Cremona e Sondrio con la società informatica cremonese C2 Group. Sette dispositivi sono stati consegnati alla direttrice della casa circondariale di via Cà del Ferro, Rossella Padula, e alti tre verranno assegnati nei prossimi giorni al penitenziario di Sondrio guidato dalla dottoressa Carla Santandrea. La donazione è stata ispirata e fortemente voluta da Fabio Molinari, dirigente degli Ust di entrambi i capoluoghi di provincia lombardi che l'ha definita «Un contributo importante per i programmi di istruzione e formazione a distanza pianificati dagli istituti penitenziari»
«Alcuni mesi fa il provveditorato ha siglato con C2 Group un accordo per la diffusione delle buone pratiche in campo informatico all’interno degli istituti scolastici del territorio cremonese – dichiara Fabio Molinari –. Da quest’esperienza è scaturita la donazione di computer a favore dei detenuti che hanno intrapreso percorsi didattici in modalità e-learning, sia per il carcere di Cremona che per quello di Sondrio, pertanto ringrazio di cuore la società informatica per questo gesto di grande solidarietà».
«In questo periodo – spiega il titolare di C2 Group, Stefano Ghidini – abbiamo offerto supporto a numerose scuole di tutta Italia per la diffusione delle buone pratiche in campo didattico. Tra le altre cose, abbiamo lavorato per conto di Google e Microsoft per la formazione degli insegnanti dell’intero Stivale, rendendo possibile lo svolgimento di webinar e lezioni a distanza. La donazione dei computer ai detenuti, avvenuta anche grazie alla collaborazione di Acer, vuole rappresentare un segno di solidarietà nei confronti di chi vive una condizione di particolare difficoltà e fragilità nell’attuale fase di emergenza sanitaria».
«Ho apprezzato da subito l’interesse e l’attenzione del Provveditore agli Studi di Sondrio perché questi dispositivi garantiranno la continuità didattica per i detenuti e per gli operatori che sviluppano e strutturano i loro percorsi scolastici all’interno dell’istituto – commenta Carla Santandrea, direttore del carcere di Sondrio –. La possibilità di costruire attività scolastiche e percorsi culturali in stretta collaborazione con gli Enti pubblici del territorio, che hanno manifestato sempre un'attenzione particolare al carcere. Tutto ciò è fondamentale perché permette di offrire ai detenuti strumenti nuovi di conoscenza per valutare il proprio vissuto e pianificare il proprio futuro».