.X.10.40 L'UOMO DEL SUD HA DETTO SI'
Patria non ha che il cielo, il poeta. E nello sfolgorio rutilante di un plenilunio d'agosto, l'assente presenza di una terra lontana rivela talvolta visibili trame d'affetti che il tempo consacra forbendo a giudizio una scelta dovuta negli anni che porta lontano, là dove batte il cuore e pulsa il desiderio di un porto sicuro.
Il tarantino Franco Portone, classe '38, di adozione ormai valtellinese dopo 40 anni vissuti in terra lombarda, e per aver sposato la sua dolce Ottorina, valtellinese doc, ha un legame speciale di sangue con le due Italie, del Nord e del Sud, incarnate nei figli, Paola, affermata architetta fiorentina, e Francesco, Cisco per gli amici, valente percussionista che appartiene ormai al patrimonio musicale italiano. Buon sangue non mente, perché Franco ha sempre vissuto d'arte con una sensibilità a fior di pelle, dividendosi tra musica, poesia e pittura, non disdegnando la vita pubblica come funzionario del Ministero del Lavoro e come pubblicista del quotidiano Il Giorno, dopo aver militato per lunghi anni nel Corriere del Giorno, testata pugliese-lucana. Mare e montagna, un connubio indissolubile per lui, colto in cima a un'emozione romantica di una notte dello scorso agosto dal suo terrazzino morbegnese. Una lirica intensa, intrisa di nostalgica vena per la terra natia della Magna Grecia che si riflette nell'incanto dell'oro del mar Jonio e sposa mirabilmente l'argento serpeggiante delle limpide fonti alpestri. E così, la lucente figlia delle Perseidi, lungo il solco della sua scia luminosa, gli indica la via della quieta stagione dei ricordi, velata appena dal desiderio pressante di un ritorno che inevitabilmente riconduce all'antica dimora dei padri, quella terra materna che accolse i suoi primi vagiti ed ora rinnova il suo canto nel plenilunio stellato di una valle incantata, volgendo a solenne imeneo le isole Cheradi e le orobiche cuspidi della Valtellina.
"NOTTE DI SAN LORENZO"
Tu Stella cadente
portami a Levante
Tu portami al mare
e fammi sognare.
Desiderio urgente
nella mia mente,
tornare al mare
sull'onde chiare
verdi azzurre o blu
portami ancora tu.
Figlia lucente delle Perseidi
appari un attimo
nel ciel brillante
di stelle arcane
per esaudire
dall'Infinito
le voglie strane
di noi Umani
in un bel sito.
Al tuo fugace apparir
ricchi, poveri o benestanti
siam tutti contenti, sorridenti
e attendiamo i Tuoi portenti!
Ecco nel firmamento
un guizzo di stella
a mo' di bel sorriso
solca il notturno ciel
da Nord verso Sud
dall'Alpi Orobiche
alle isole Cheradi,
due perle antiche
San Pietro e San Paolo
splendenti sul mar Jonio
difronte a bella Taranto
vetusta di Magna Grecia.
A te, stella cadente,
un inchino riverente.
In Valtellina montagne belle,
in Puglia mare, sole e tarantelle!
(Franco Portone)