ANIOC provinciale, il nuovo delegato si presenta
Lo scorso mese di aprile chiudeva la sua esistenza prematuramente Elvira Valenti Tralli che alla scomparsa del marito Adelino era subentrata alla guida dell'ANIOC provinciale, l'Associazione degli insigniti di onorificenze. Persone cioè che alla comunità hanno dato e che hanno avuto dalla comunità un significativo riconoscimento. Dopo una lunga esperienza come quella dei coniugi Tralli non semplice si presentava la scelta del successore, risolta con la nomina a delegato del prof. Nello Colombo, uomo di scuola, studioso, giornalista, attivo collaboratore di diverse iniziative culturali, alcune delle quali televisive. Il nuovo delegato si è presentato in questi giorni ai soci inviando loro una lettera che ci è parso opportuno richiedere per la pubblicazione. (Red) Eccola:
La lettera del Delegato
"Cari Insigniti
Ho avuto l’onere e l’onore di ricevere la nomina dalla Segreteria Nazionale dell’A.N.I.O.C. come nuovo Delegato Provinciale. Ho raccolto questo prestigioso riconoscimento in spirito di umile, fraterna e fattiva collaborazione cavalleresca volta alla testimonianza dei valori più saldi e portanti della nostra amata Associazione, mettendo a disposizione il cuore e la mia mente per continuare l’opera intrapresa dai miei predecessori facendomi sempre cultore del bene perseguendo gli ideali maestri che devono contraddistinguere ogni Insignito attraverso l’esempio. Che la nostra vita sia testimonianza. Virtù come l’onore, la lealtà, la fermezza, la fedeltà ai più sacri princìpi, il rispetto, l’ascolto empatico, siano la nostra rotta da seguire, il nostro habitus quotidiano che deve caratterizzare la nostra nobiltà d’animo, in una visione ecumenica di compartecipazione ai doni del Creato. Mi adopererò per quanto mi è possibile a diffondere l’Evangelio associativo soprattutto tra le nuove generazione così avide di “Maestri di vita”.
Affiancato da tutti VOI che ringrazio col cuore per il sostegno, la stima e la vicinanza, spero di potermi dedicare ad una conduzione provinciale chiara ed efficiente, solerte ed attenta ai bisogni del territorio e in piena sintonia con le direttive della Segreteria Generale e la piena compartecipazione di tutte le sedi radicate nella nostra cara Italia.
In Valtellina l'A.N.I.O.C. rappresenta uno dei rami prolifici di un organismo che regge il cuore delle “Sacre Scritture” dell'etica cavalleresca giunta fino a noi. Sin dalla sua gestazione, grazie all'intuizione del N. H. Conte Feliciano Monzani, e la nascita il 14 aprile del 1949, l'Anioc ha inteso unire in una sola grande famiglia, tutti i decorati di qualsiasi ordine cavalleresco valorizzandone l'impegno civico e morale. Il testimone è poi passato di padre in figlio al Conte Maurizio Monzani che continua con solerte impegno l'opera meritoria paterna traghettandola verso nuovi orizzonti e sempre più alti traguardi e diffondendola sempre più su tutto il territorio nazionale. A Sondrio si è affermata nell’Aprile di 24 anni fa grazie all’impegno fattivo del compianto Comm. Adelino Tralli che l’ha lasciata poi in eredità alla moglie Elvira Valenti che l’ha retta con acuta lungimiranza e fede incrollabile nei suoi principi fino allo scorso 24 aprile, cedendo dopo lunga lotta ad un male inesorabile. Ma la sua prestigiosa opera continua.
Il nuovo Comitato Direttivo si è ampliato e rinverdito grazie anche alla nuova entrata di forze giovani che daranno certamente un positivo e propositivo impulso ai futuri progetti del sodalizio valtellinese. Covid permettendo, sono già in programma tantissime iniziative di carattere sociale e culturale che vedranno tra l’altro L’Anioc, che in provincia conta ben oltre 100 iscritti, entrare direttamente nel tessuto scolastico provinciale muovendosi accanto ad altre istituzioni che perseguono gli stessi ideali. Sensibile e fattivo anche il suo impego nell’ambito sociale andando incontro alle fasce più deboli, soprattutto in questo momento congiunturale così delicato. E tanto cammino ci attende ancora in attesa del nostro 25esimo che onoreremo con una solenne celebrazione. Il nostro compito è una missione di vita. Come una volta...
Nella mistica solitudine di un'antica abbazia, negli intimi algori di una cripta sotterranea o tra i fasti crociferi di una “Cappella Palatina”, un tempo il cavaliere vegliava per la notte intera, in un rito di purificazione, di preghiera e profonda meditazione, in attesa della solenne investitura che l'indomani con solenne giuramento lo avrebbe consacrato custode supremo di fedeltà al suo signore, eroe e strenuo difensore della cristianità, alfiere indomito della giustizia, della lealtà, dell'onore, del coraggio in difesa dei più deboli. Cappa e spada, il simbolo della sua nuova vita – oggi basta un semplice distintivo, ma parimenti sacro – accettata con quel vigoroso tocco di lama sulla spalla che forse saggiava anche la superba valentia nel cimento. Simbolismo ieratico che richiama ancor oggi la figura di un nobile presule col suo argenteo “pastorale”, la preziosa “mitra” sul capo, l'anello episcopale da baciare, che con un solenne buffetto “cresima” i nuovi “confermati” della Chiesa rendendoli fieri di combattere per i propri dettami religiosi nell'agone del mondo quotidiano. Un patto di fede che investiva e dovrebbe investire per la vita intera. Le leggi della cavalleria incise nel cuore. I cavalieri di oggi perseguono gli stessi ideali di sempre, anche se lo fanno senza la forza delle armi. A loro basta l'esempio dell'onestà nelle loro azioni. Sono loro i probi testimoni dei nostri tempi attraverso la propria sfera d'influenza familiare e sociale nello scorrere della vita sociale. Unico segno di distinzione è l'essere votati orgogliosamente al Bene Comune, scevri dalla prevaricazione e dal dolo, consapevoli di essere la cartina di tornasole dei più nobili princìpi.
“Per aspera ad Astra” recita il motto che chiude la “Preghiera del Cavaliere” che invoca il Signore per avere sempre le mani pure, pura la lingua, puro il pensiero. Tutto in spirito di servizio.
E questa è la ragion d’essere di un’associazione come la nostra che persegue i più alti ideali.
Vi saluto col cuore".
IL DELEGATO PROVINCIALE
Cav. Nello Colombo