AVEVO UN BELLISSIMO ORECCHINO DI VETRO MURRINO…( MOSTRA DEL VETRO MURRINO DA ALTINO A MURANO (17 giugno 2012 - 6 gennaio 2013) 12.7.10.22
Ogni volta che indossavo questo pendolo sfaccettato di tanti colori cangianti, c'era sempre qualcuna che mi chiedeva: dove l' ha comprato? Ed io mi stupivo che non riconoscevano il famoso vetro a mosaico, orgoglio e vanto dei maestri vetrai dell'isola di Murano. Finalmente la Fondazione Musei Civici di Venezia-Museo del Vetro di Murano e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto-Museo Archeologico Nazionale di Altino, realizza con il patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Venezia, Comune di Venezia - Assessorato alle Attività Culturali, Comune di Quarto d'Altino, Promovetro, Comitato Nazionale Italiano dell'Association Internationale pour l'Histoire du Verre - AIHV e The Corning Museum of Glass, NY, con il sostegno di UniCredit, Stevanato group, questa straordinaria Mostra che si articola in due sedi espositive - il Museo Archeologico Nazionale di Altino ed il Museo del Vetro di Murano - mettendo a confronto la tecnica di produzione vetraria della murrina, contraddistinta da esiti realizzativi straordinari, sviluppata in epoca romana (in area veneta) e poi ripresa a Murano, a fine Ottocento, dopo secoli di oblio e giunta fino ai nostri giorni. Ci volevano studiose e ricercatrici coraggiose come Rosa Barovier Mentasti, Chiara Squarcina, Margherita Tirelli, Rosa Chiesa, Francesca Elisa Maritan e Francesca Pederoda, per indagare la storia del vetro mosaico o "murrino" dalle sue origini fino alla produzione contemporanea.
Il tutto è un audace viaggio nel tempo che crea un legame ideale, tra la produzione vetraria di duemila anni fa e quella contemporanea, creando una connessione tra due epoche storiche e, al tempo stesso, tra due siti - Altino, città "progenitrice" di Venezia, e Murano, "l'isola del vetro".
Che cos'è la murrina?
La tecnica della murrina consiste essenzialmente nella fusione a caldo di tessere vitree monocrome o policrome, come i cosiddetti millefiori, al fine di ottenere placchette, piatti, ciotole.
Già nel I secolo d.C. alcune varietà di piastre murrine venivano talvolta raccolte con la canna da soffio, per essere più agevolmente modellate in forma di balsamario o di contenitore profondo. Ciò avvenne anche a Murano poco dopo il recupero di questa tecnica archeologica ed è pratica spesso adottata dai migliori maestri e dai designer più esigenti.
Sono stati poi i vetrai veneziani del XIX, XX e XXI secolo a sviluppare al meglio l'abbinamento della tecnica murrina con la soffiatura, ottenendo risultati straordinari sia sotto l'aspetto tecnico che estetico. Questo recupero aprì loro nuovi orizzonti.
Al Museo Nazionale Archeologico di Altino viene offerta una vasta e variegata panoramica sui vetri murrini reperiti in scavi archeologici ad Altino e nel vasto territorio adriatico nord-orientale, corrispondente a larga parte dell'antica X Regio, Venetia et Histria, la quale vantava rapporti commerciali e culturali privilegiati con le coste orientali del Mediterraneo, la patria del vetro d'arte.
Si tratta di opere vetrarie, importate dall'Oriente o di probabile produzione locale, che testimoniano la raffinatezza e l'alto tenore di vita della Venetia romana oltre che l'interesse dei suoi abitanti per questa particolarissima tecnica e la loro propensione per il vetro intensamente colorato.
Particolarmente significativi e da segnalare sono i reperti provenienti da Aquileia, il centro più importante, nell'ambito della X Regio per la produzione vetraria romana dell'Alto Adriatico.
Invece Il Museo del Vetro di Murano ospita vetri murrini prodotti a Murano dagli anni immediatamente precedenti la metà del XIX secolo a oggi. Il collegamento di queste più recenti esperienze vetrarie con quelle del mondo antico si fonda sul reale impegno dei vetrai muranesi dell'Ottocento di recuperare le tecniche vetrarie archeologiche, in primo luogo quella della murrina, basandosi sullo studio degli esemplari antichi. Se non è da escludere che già nel primo Rinascimento si fosse verificato un analogo fenomeno di recupero, stimolato dalla osservazione di modelli romani, il revival delle tecniche vetrarie romane, avvenuto a Venezia nella seconda metà del XIX secolo, è ampiamente documentato in tutti i suoi risvolti culturali.
Da quel momento in poi, la murrina divenne uno dei punti di forza delle vetrerie dell'isola lagunare, dove si realizzano ancora oggi pezzi di straordinaria modernità.
Dopo il primo successo internazionale riscosso alla Esposizione Universale di Parigi del 1878, tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX i vetrai di Murano svilupparono questa tecnica con esiti eccezionali. A partire dalla collezione esposta dai pittori Vittorio Zecchin e Teodoro Wolf-Ferrari alla Biennale del 1914, alcuni dei migliori vetri murrini muranesi vennero disegnati da artisti e designer noti a livello internazionale, come Carlo Scarpa. Anche i vetrai muranesi, Alfredo Barbini ad esempio, diedero un notevole contributo allo sviluppo di questo genere di creazioni. Il Museo Vetrario di Murano comprende nelle sue collezioni numerosi murrini ottocenteschi di straordinaria qualità, tra cui, per la produzione più recente, esemplari di Vittorio Zecchin, Teodoro Wolf-Ferrari, Umberto Bellotto. Per completare la rassegna, si è ricorsi anche a prestatori privati.
Infine, una sezione espositiva è dedicata ai vetri murrini contemporanei, realizzati da artisti o aziende muranesi appositamente per l'occasione( Cfr.: documenti della Fondazione Musei Civici di Venezia)
Notizie Tecniche
Alla mostra è abbinato il volume Vetro murrino, da Altino a Murano (Vianello Libri, Treviso, 2012) a cura di Rosa Barovier Mentasti, Chiara Squarcina, Margherita Tirelli con Rosa Chiesa, Francesca Elisa Maritan e Francesca Pederoda, sono raccolti diversi saggi.
Negli interventi di carattere archeologico di Margherita Tirelli, Paola Ventura e Luciana Mandruzzato, viene presentata una ricca panoramica sui reperti provenienti dai siti archeologici del territorio alto adriatico, in particolare da Altino, Aquileia e Adria. Si tratta di esemplari di pissidi, balsamari e coppe dalle vivaci colorazioni. Il saggio di Rosa Barovier Mentasti, oltre ad affrontare la delicata questione terminologica del termine "murrino", dà ragione del legame ideale e della continuità storica tra la tecnica, decaduta nel tardo Impero romano e ripresa nel IX secolo in Mesopotamia, e il recupero dell'arte da parte dei vetrai muranesi dell'Ottocento. Il racconto delle sfide tecniche legate alla produzione del vetro murrino, nel testo di Cesare Moretti, chiarisce le tipologie e i metodi ancor oggi in uso a Murano.
Le opere in vetro murrino moderne e contemporanee, ospitate nel Museo del vetro di Murano, la cui storia viene ripercorsa nel saggio di Chiara Squarcina, concludono idealmente il percorso, riconsegnando il senso del legame di quest'arte con Murano, ancora oggi luogo privilegiato della produzione artistica.
Il libro è dedicato alla memoria di Cesare Moretti, chimico, storico di tecnologia vetraria e Presidente del Comitato Nazionale dell'Association Internazionale pour l'Histoire du Verre, recentemente scomparso.
INFORMAZIONI GENERALI
Apertura al pubblico: 17 Giugno 2012 / 6 Gennaio 2013
Sedi:
Altino Museo Archeologico Nazionale > www.archeopd.beniculturali.it
Via San Eliodoro 37 30020 Altino, Venezia
0422 829008; sba-ven.museoaltino@beniculturali.it
aperto tutti i giorni (chiuso il 25 dicembre, 1 gennaio)
8.30-19.30 (biglietteria 8.30-19)
come arrivare: linea Atvo Venezia - San Donà
Biglietti: Intero: 3 €- ridotto: 1,5 € per ragazzi di età compresa tra 18 e 25 anni, gratuito per scolaresche e cittadini UE di età inferiore a 18 anni e superiore a 65 anni
Murano
Museo del Vetro > www.museovetro.visitmuve.it
call center 848 08 20 00 Fondamenta Giustinian 8 30141 Murano, Venezia 041 739586
aperto tutti i giorni (chiuso il 25 dicembre, 1 gennaio)
dal 1 aprile al 31 ottobre
10-18 (biglietteria 10-17.30)
dal 1 novembre al 31 marzo
10-17 (biglietteria 10-16.30)
arrivare: linee di navigazione Actv 4.1 e 4.2 fermata Museo
Biglietti:
Intero: 8,00 euro - Ridotto: 5,50 euro
Maria de falco Marotta