CHE NOSTALGIA, PER L'ISCHIA FILM FESTIVAL! 11 7 20 20

Innanzitutto, il posto è ecologicamente perfetto: tanto verde e tanto mare (pulito), oltre ai numerosi "reperti" storici, tipo il Castello aragonese dove si svolge l'intera manifestazione in un orario contrario ai soliti festival: comincia- infatti- dopo le 19 di sera! E poi il cibo, delizioso, come tutto quello che produce la Campania, la compagnia della gente , il respiro della tranquillità, l'armonia, le risate (quanto mancano nel mondo!!!) delle persone che passano momenti festosi assieme. Per chi viene da "lontano" come noi, Ischia è un mondo "a parte". Peccato che gli italiani- invece di immergersi in queste meraviglie corrono come disperati (quando sono stata in Costarica, maledivo ogni momento in cui ero lì, di fronte ad un mare e ad una spiaggia che non aveva assolutamente nulla di diverso di quella di Ca' Savio (VE) ed avevo fatto 15 ore di volo per raggiungerla!) in giro per il nostro pianeta che- assolutamente- non offre niente di più bello dell'Italia. Ma torniamo all'Ischia Film Festival, che in una settimana ti fa vedere soprattutto luoghi ed ambienti sconosciuti, è una splendida invenzione , non abbastanza apprezzata, non ancora con spazi tali da essere inserita nei circuiti internazionali. Però ha creato un'atmosfera pazzesca di collaborazione con tutti quei luoghi italiani che hanno "qualcosa" da raccontare, qualcosa da non far morire, come - per esempio- la storia di s. Pietro Infine, questo piccolissimo centro sperduto, vicino Cassino, che è stato "teatro" di quella lunghissima battaglia della Seconda Guerra mondiale dove morirono tanti americani e dove gli abitanti del luogo, rifugiatosi nelle grotte, dopo la guerra scesi a Valle, hanno ricostruito il loro paese, ma mantenuto intatte le macerie delle loro abitazioni quale esempio di distruzione e di morte e monito a non odiarsi e morire per quello che non vale mai la vita: il potere. All'Ischia Film Festival, abbiamo così imparato la storia di s. Pietro Infine che lancia un Festival "pazzesco", quello sulle guerre!!!!

La storia di San Pietro Infine

Sito sulle pendici del monte Sammucro, lungo la Linea Reinhardt, occupato dalle truppe tedesche, San Pietro Infine nel dicembre 1943 fu completamente distrutto dall'artiglieria delle truppe americane, 120 furono le vittime civili. Gli abitanti costruirono quindi un nuovo centro, più a valle. Per il suo sacrificio, nel 2003 il Comune ha ricevuto la Medaglia d'Oro al Merito Civile dal Presidente della Repubblica Ciampi. L'antico borgo, mai più ricostruito, dopo decenni di completo abbandono e dimenticanza è ora diventato un suggestivo " Parco della Memoria Storica", che due anni fa ha ottenuto il riconoscimento di Monumento Nazionale da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (www.parcodellamemoriastorica. com ). Il borgo e il museo multimediale realizzato da Carlo Rambaldi, in cui si può vedere il documentario di guerra girato, a suo tempo, dal regista John Huston.

La Location (ecco il legame con l'Ischia Film Festival)

Il parco della memoria storica sito in San Pietro Infine tra le rovine della vecchia città distrutta dalle battaglie per "aprire" la strada di Roma, è un museo tecnologico, costruito dal padre di ET Rambaldi, per testimoniare le atrocità delle vicende belliche, è stato nominato monumento nazionale con decreto presidenziale. Ogni anno qui viene celebrato l'evento "Storie nella Storia" che a fine agosto, a testimonianza dell'affetto e dell'attenzione che le più alte cariche dello Stato hanno di San Pietro Infine e la sua storia.

Il Festival

Il Festival è una manifestazione che si ripete ogni anno alla fine del mese di agosto - inizi di settembre, augurandoci che possa essere divulgato e frequentato da quanti sono for Peace. Il titolo è Festival Internazionale - Storie nella Storia. L'idea nasce dall'intento di costruire qualcosa che andasse oltre le, pur lodevoli, cerimonie celebrative ufficiali, qualcosa che avvicinasse tutti, qualcosa che facilmente consentisse di perpetuare il ricordo di quegli eventi e degli orrori della guerra in generale. Si è pensato così ad una manifestazione culturale- popolare che, vista l'importanza degli avvenimenti e i luoghi dove è realizzata, può acquisire un rilievo nazionale e nel futuro addirittura internazionale. Alla luce di questa considerazione, è nata la proposta di istituire un Festival senza scopo di lucro per celebrare e promuovere il cinema, il documentario e il reportage giornalistico proveniente da tutto il mondo centrato sui temi della pace, non violenza e giustizia sociale, ovvero un evento che promuova la consapevolezza su questi argomenti mostrando gli orrori della guerra(storienellastoria@virgilio.it). Nei luoghi simbolo di una delle battaglie più cruente della Seconda Guerra Mondiale (Cassino e San Pietro Infine furono completamente distrutti da un bombardamento alleato), l' Istituto "Parco della Memoria Storia" con la collaborazione del Comune di san Pietro Infine, ha organizzato una sei giorni dedicata alle arti visive e al giornalismo di guerra, intitolata "Storia nella Storia", il primo festival internazionale di guerra che si è tenuto nella piazza del Parco della Memoria , dal 30 agosto al 4 settembre di ogni anno. Dopo Ischia, si spera che il "campo" si allarghi.

La domanda: perché il parco?

Le Amministrazioni Comunali succedutesi dal dopoguerra ad oggi si sono sempre poste il problema della destinazione del vecchio nucleo abitato di San Pietro Infine distrutto dai bombardamenti delle Forze Alleate nel Dicembre 1943.

La decisione di ricostruire più a valle il nuovo abitato, è stata giusta e saggia. Solo così quei muri in pietra rimasti ancora in piedi avrebbero continuato a testimoniare, a chi visita questo posto, la ferocia della guerra e il dramma patito dalla popolazione. Si decise, così di istituire la Giornata della Memoria ed ogni anno, tra il 16 ed il 17 Dicembre, viene organizzata una manifestazione nella piazza San Nicola a ricordo della liberazione di San Pietro. Ad essa prendono parte, oltre ai Sindaci del circondario con i gonfaloni dei Comuni, i rappresentanti delle istituzioni sia Nazionali che Regionali, i militari dell'Esercito Italiano, i militari della NATO e la Delegazione del 36 th Infantry Division- Texas proveniente direttamente dagli Usa. Sempre a partire dall'anno 2002 si sono ottenuti numerosi riconoscimenti e sono state realizzate molte opere. Quelle eseguite sono il recupero della viabilità con le Piazze San Nicola e Piazza San Sebastiano, la definizione e la sistemazione del sentiero per raggiungere le grotte nel vallone ovest dell'abitato, la continua e periodica pulitura dei ruderi dalla vegetazione, la realizzazione di un Museo Centro Visita allestito nell'ex Frantoio Comparelli con la scoperta al suo interno della Vecchia Chiesa San Nicola, di cui si erano perse le tracce. L'antico abitato, con i suoi ruderi, con la Chiesa San Michele Arcangelo, con la cinta muraria e le Torri medioevali, con la Chiesetta dedicata a San Sebastiano, con le stradine lastricate in pietra, costituisce un museo all'aperto ed ha assunto negli ultimi anni un ruolo nuovo, quello di favorire la crescita di una popolazione martoriata per proiettarla verso uno sviluppo socio-economico possibile, pur conservando la sua identità di testimonianza storica dell'evento. Molti abitanti furono costretti ad emigrare in terre lontane e sconosciute, chiamati con il così detto " atto di richiamo" da compaesani che erano emigrati fin dal secolo precedente, particolarmente negli Usa e nel Canada. Per San Pietro il fenomeno dell'emigrazione è stato forse un colpo ancora più duro della sua distruzione, in quanto ha comportato l'allontanamento definitivo della forza lavoro, necessaria per la ricostruzione. Interi nuclei familiari abbandonarono San Pietro per cercare fortuna altrove. Si può affermare oggi che, sia quelli che rimasero sia quelli che andarono via, hanno sempre dimostrato una grande volontà di ricominciare.

Sono trascorsi oltre sessanta anni, il ricordo della guerra si è affievolito, ma non è scomparso, ecco perché le nuove generazioni hanno sempre manifestato l'interesse per conoscere la storia del proprio paese e sollecitato l'avvio di una concreta azione di valorizzazione del Vecchio Centro Abitato.

L'attuale Amministrazione, riprendendo anche alcune precedenti iniziative, non è rimasta insensibile, si è attivata sia con il recupero del sito, sia mettendo in atto azioni di promozione.

Tra le tante, ha fatto sì che San Pietro entrasse a far parte del "Parco della Memoria di Terra di Lavoro", ideato dalla Regione Campania a ricordo delle distruzioni e delle stragi naziste patite dalle popolazioni di questo territorio durante il secondo conflitto mondiale.

La Giunta Regionale della Campania con Delibera n° 2311 del 18.12.2004 ha approvato un Disegno di Legge per la istituzione del Parco della Memoria di Terra di Lavoro.

Questa iniziativa è ancora in itinere, ma San Pietro Infine è andato avanti, ha creduto nell'idea e grazie alla politica dei piccoli passi, ha dato avvio alla organizzazione del proprio Parco della Memoria Storica, non escludendo la possibilità di coordinarsi con gli altri Comuni della Regione Campania.

Prima di dare corso ad ogni attività o intervento che andava ad interessare il Vecchio Abitato sono stati organizzati incontri tra studiosi ed esperti i quali si sono confrontati ed hanno condiviso l'idea di intervenire conservando rigorosamente i luoghi, limitando gli interventi sulle aree prossime all'abitato, facilmente raggiungibili, idonee per creare quei servizi e quelle infrastrutture necessarie ed indispensabili per rendere più accogliente la visita ai fruitori del parco.

Ancora oggi si sta lavorando per attrezzare un'area con il restauro di un fabbricato posto all'ingresso più a sud dell'abitato, dove sarà organizzata una foresteria. Sono in programma il restauro della Chiesa San Michele Arcangelo, il recupero dell'Arco dei Baroni, la creazione di nuovi servizi igienici per i visitatori e la installazione di un impianto di telesorveglianza (Cfr.: la testimonianza si ritrova nella documentazione fotografica inserita nel libro dal titolo" San Pietro Infine Ricerche Storiche e Artistiche " di Angelo Pantoni, pubblicato nell'anno 2006 da Montecassino). Per fortuna è stata intrapresa una nuova strada cioè quella della riqualificazione e la conservazione, altrimenti il tutto, dopo pochi anni, sarebbe stato cancellato. Si può pensare che gli scavi di Pompei o qualsiasi altro monumento della nazione, senza alcun intervento di consolidamento, restauro, ripristino, manutenzione, sarebbero ancora oggi visitabili?.

Mai alcun abitante di San Pietro Infine avrebbe immaginato che un giorno questo paese avrebbe avuto un museo, eppure oggi è una realtà, non solo, ma lo stesso ha ottenuto il riconoscimento di Museo della Regione Campania.

Il Centro Visita all'interno presenta allestimenti scenografici curati da Carlo Rambaldi (autore di ET e King Kong) ed è stato organizzato per testimoniare sia il dramma patito dagli abitanti durante la guerra sia per far conoscere a chi visita San Pietro la sua storia attraverso immagini, suoni e sensazioni.

Si è voluto realizzare un museo dinamico in cui seguendo un percorso attrezzato si possono rivivere storie e vicissitudini succedutesi in San Pietro a partire dall'anno mille fino al Dicembre 1943 e dopo.

Gran parte delle immagini che vengono proiettate all'interno, sono state riprese dal film di J. Huston "The Battle of San Pietro"(1944), riconosciuto dalla critica cinematografica il più grande documentario di guerra mai girato in cui vengono raccolte immagini di sanpietresi che escono dalle grotte dopo la liberazione. Ad esso si ispirò il regista Steven Spilberg nel girare il film "Salvate il soldato Ryan". Gli stessi U2 scelsero immagini del film di Huston nel loro videoclip "In God's Country". Il regista Mario Monicelli nel 1959 si recò a San Pietro per girare alcune scene della "Grande Guerra" con Alberto Sordi e Vittorio Gasmann. San Pietro, straordinaria testimonianza storica, da molti è stata definita la " Pompei del '900".Lo scrittore Rick Atkinson, vincitore nel 2003 con il volume "The Day of Battle" del premio Pulitzer, dopo aver visitato il Parco della Memoria Storica, ebbe a dire di San Pietro " Questo puntino sulla mappa dimenticato da Dio fu un tempo il luogo più famoso in Europa" (da La Repubblica 01.10.2007 e The New York Times del 30.09.2007).

Non è che possiamo aggiungere altro a quanto molto emozionalmente, abbiamo visto nel Documento su San Pietro, in una splendida serata sotto le stelle all'Ischia Film Festival. Il nostro augurio è che tantissime persone, in cerca di verità sul disastro che compie il Male Assoluto, possano- almeno una volta- pensare di andare a San Pietro Infine e capire con dati alla mano, il perché tanti giovani morirono nella Seconda Guerra mondiale prima di arrivare a Roma.

Maria & Enrico Marotta

Maria & Enrico Marotta
Società