SCHIFANO. 1934-1998
La grande retrospettiva su Mario Schifano, già allestita alla GNAM di Roma viene riproposta, sino al primo febbraio, a Milano. Ad ospitarla saranno la Galleria Gruppo Credito Valtellinese, la Fondazione Stelline e l'Accademia di Brera.
La mostra, a cura di Achile Bonito Oliva in collaborazione con l'Archivio Mario Schifano, è stata coprodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con la GNAM di Roma in collaborazione con l'Archivio Mario Schifano, con la Fondazione Stelline e l'Accademia di Brera.
Ricorda un artista-icona dell'arte italiana a dieci anni dalla sua scomparsa. Precursore delle avanguardie artistiche, a cominciare dai celebri monocromi, e della pop art in particolare,
Mario Schifano ha contribuito al rinnovamento dell'arte internazionale, ed è entrato in contatto con artisti quali Tzara e Duchamp, Rauschenberg e Kline, Dine e Jasper Jones, senza dimenticare Andy Warhol, che conobbe a New York nel '62.
Spesso paragonato all'artista americano per la velocità del gesto pittorico e la quantità della produzione torrenziale, Mario Schifano è stato la prima figura internazionale dell'arte italiana contemporanea, e negli anni sessanta uno degli artisti della scuderia della grande gallerista americana Ileana Sonnabend.
I numerosi prestiti, concessi soprattutto da collezionisti privati, restituiscono la grandezza dell'artista e la forza anticipatrice delle sue opere. La mostra presenta le opere decennio dopo decennio ricordando come per quarant'anni vita e arte siano state inestricabilmente legate nel lavoro di Schifano. L'esposizione prende avvio dai cicli tematici progressivi - i
monocromi, gli incidenti, i paesaggi… tutti presenti in mostra - fino a sconfinare nel linguaggio multimediale. Tra i primi a sperimentare innesti tra pittura e altre forme d'arte come musica, cinema, video, fotografia, l'ultimo periodo di produzione di Schifano è particolarmente segnato dai media e dalla multimedialità, interrotto soltanto da alcuni cicli più prettamente "pittorici", in una fase di piena coscienza del proprio ruolo di
artista-uomo del suo tempo. L'ultima sezione della mostra comprende i disegni, dove sarà esposta per la prima volta la cartella grafica realizzata con il poeta Frank ÒHara, e le polaroid: istanti di vita che spesso Schifano trasferisce sulle grandi tele.
Chiude la retrospettiva il montaggio antologico dei film dello stesso Schifano, a cura di Luca Ronchi, che restituisce tutta la vitalità elettrizzante di un artista dal prodigioso talento.