FRATELLI ? DAVVERO ???

Giornata dell'ebraismo ma i rabbini non ci stanno

Il 17 gennaio vi è la celebrazione della Giornata dell'ebraismo, voluta e promossa dalla Chiesa cattolica. Ma i rabbini italiani, con a capo Rav. Elia Enrico Richetti, rabbino capo di Venezia ha detto no per la seguente ragione: il Papa, liberalizzando la messa in latino, ha indicato nel Messale tridentino il modulo da seguire. In quella formulazione, nelle preghiere del Venerdì Santo è contenuta una preghiera che auspica la conversione degli ebrei alla «verità» della Chiesa e alla fede nel ruolo salvifico di Gesù. L'Assemblea dei rabbini d'Italia ha pensato che bisognava prendersi una pausa di riflessione, sospendendo temporaneamente gli incontri interreligiosi. Nel tempo successivo, vi sono stati contatti, incontri e mediazioni con diversi esponenti, anche ad alto livello, del mondo ecclesiastico, alcuni dei quali si sono dimostrati sinceramente preoccupati per il futuro di un dialogo che stava procedendo in maniera fruttuosa e che registrava un allargarsi del senso di rispetto e di pari dignità delle fedi.

Purtroppo, i risultati si sono dimostrati deludenti. Si sono registrate reazioni «offese» da parte di alte gerarchie vaticane: e non conciliabili da parte dei rabbini che, tramite il Rabbino Richetti ha deciso di rispondere con queste parole sulla rivista dei gesuiti Popoli: " Se io ritengo, sia pure in chiave escatologica, che il mio vicino debba diventare come me per essere degno di salvezza, non rispetto la sua identità. Non si tratta, quindi, di ipersensibilità: si tratta del più banale senso del rispetto dovuto all'altro come creatura di Dio. Se a ciò aggiungiamo le più recenti prese di posizione del Papa in merito al dialogo, definito inutile perché in ogni caso va testimoniata la superiorità della fede cristiana, è evidente che stiamo andando verso la cancellazione degli ultimi cinquant'anni di storia della Chiesa. In quest'ottica, l'interruzione della collaborazione tra ebraismo italiano e Chiesa è la logica conseguenza del pensiero ecclesiastico espresso dalla sua somma autorità.

È vero, la Chiesa non si permette di correggere le preghiere ebraiche (anche se un tempo la censura ecclesiastica è stata alquanto attiva). Ma è da dire che le preghiere che qualcuno vuole interpretare come anticristiane sono in realtà contro «coloro che si inchinano agli idoli» e contro «i calunniatori e gli eretici». Perché dei cristiani dovrebbero sentirsi presi di mira? Che cosa pensano di se stessi?

È vero, non sta agli ebrei insegnare ai cristiani come devono pregare o che cosa devono pensare, e nessuno fra gli ebrei o i rabbini italiani pretende di farlo. Ma è chiaro che dialogare vuol dire rispettare ognuno il diritto dell'altro ad essere se stesso, cogliere la possibilità di imparare qualcosa dalla sensibilità dell'altro, qualcosa che mi può arricchire. Quando l'idea di dialogo come rispetto (non come sincretismo e non come prevaricazione) sarà ripristinata, i rabbini italiani saranno sempre pronti a svolgere il ruolo che hanno svolto negli ultimi cinquant'anni"( FCSF - Popoli).

C'è da mettersi le mani nei capelli e dire che la irridente pubblicità "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno": con questa scritta bianca su fondo blu, che campeggerà dal 4 febbraio su due bus urbani di Genova, parte anche in Italia la campagna degli atei che ha già esordito a Londra e a Barcellona (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti: Uaar). ", ha una sua ragione di esistere. Per forza se coloro che hanno avuto la Rivelazione, che hanno vissuto le storie più belle della Bibbia, che amano e professano la loro fede in Gesù, si continuano ad appigliarsi a fesserie che fanno ridere anche i ragazzi, che oggi come è oggi con Internet, facebook e tutte le altre vie di comunicazione fanno sentire tutti come dello stesso villaggio, come si fa ad "attaccarsi" a scemenze come quelle dette da Richetti e poi contestate dagli alti prelati, magari da Benedetto XVI?. Abbracciatevi tra di voi, amici, la vita data da Dio è così breve!

E per consolare tutti, propongo una serie (aiuto!) di detti su Dio che mi perdoni e che ci perdoni.

« Dio si serve dei buoni, e i cattivi si servono di Dio »

1. Dio ha creato il no così breve perché non é il caso di tirare per le lunghe i rifiuti.

2. Dio creò l'uomo e, trovando che non era abbastanza solo, gli diede una compagna perché sentisse più acutamente la sua solitudine (Paul Valery)

3. Una donna silenziosa é un dono di Dio (BIBBIA, ECCLESIASTE)

4. Dio ha voluto che lo sguardo dell'uomo fosse la sola cosa che non può nascondere (Alexandre Dumas, padre)

5. Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto il fiore (Victor Hugo)

6. Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi (James Joyce)

7. I giorni vuoti si accumulano come calzini usati nella cesta dei vestiti sporchi di Dio.

8. Quello che nell'uomo lo rende più basso, é ciò che lo rende più grande a Dio.

9. Dio é tutto, ma per alcune persone non gli é rimasto altro.

10. Impossibile allontanarsi da Dio ... tranne per colui che non lo cerca.

11. Non credere che il pensare sia tuo, perché Dio non inizia dove tu finisci.

12. Niente é di grande attualità come lo é Dio. E se c'é qualcuno che afferma il contrario, lascia perdere: stai parlando con un cieco.

13. Sei veramente solo quando nemmeno Dio riesci a vedere.

14. Molte persone commettono un grande errore con Dio, gli parlano invece di ascoltarlo.

15. Per avere un debito Dio é sufficiente.

16. Fare il critico sembra il lavoro più facile, ogni uomo con Dio lo é.

17. Come puoi amare Dio se riesci a malapena a sopportarti?

18. C'é un tempo che si deve dedicare a Dio? Io credevo che fosse tutto quanto suo...

19. La paura dell'inferno é dubitare della bontà di Dio.

20. Coloro che fanno a meno dell'amore é perché Dio fa a meno di loro.

21. Per amarci, Dio ha bisogno di noi e per l'amore noi di Lui.

22 O solo DIO esiste... o non se ne fa niente.

23. Dio ci ama... é il minimo dopo averci creato.

24. Ciò che separa l'uomo dall'amore e da Dio é " l'io e il tu ".

26. Si pretende di parlare a Dio e non si riesce con chi ci é vicino.

27. Come puoi pretendere l'amore di Dio, se non sai nemmeno farti amare da chi ti é vicino?

28. Riponi la tua fiducia in Dio, e tieni asciutta la polvere da sparo (Oliver Cromwell).

29. Se Dio sta con i più deboli perché vincono sempre i più forti ?

30. Caso é lo pseudonimo di Dio quando non vuole firmare. (Anatole France).

31. Se la donna fosse una buona cosa, Dio ne avrebbe una.

33. Solo Dio può scegliere a caso (Dalle leggi di Murphy).

34. Se parli con Dio stai pregando.

Se Dio parla con te, sei uno schizofrenico. (Thomas Szasz).

35. Dio deve proprio amare gli stupidi: ne ha creati così tanti.

36. A Dio diamo credito, tutti gli altri debbono pagare in contanti. (In God we trust; all others must pay cash).

37. Tutti pensano che Dio sia dalla loro parte.

38. Temo che ci siano due Dio.

Ognuno dei quali é convinto che a prendersi cura di me sia l'altro... (Ashleigh Brilliant).

39. Se i malvagi prosperano e i più adatti sopravvivono, la natura é il Dio dei mascalzoni. (Bernard Shaw).

40. Molte donne si danno a Dio quando il diavolo non le vuole più (Sofia Arnould).

41. Teoria teologica del reverendo O'Riley: Se Dio non avesse voluto farci rimandare le cose, non avrebbe creato l'eternità.

42. Avrai un solo Dio.

Chi mai se ne potrebbe permettere due? (Arthur Hugh Clough)

43. Io penso che Dio nel creare l'uomo sovrastimò alquanto la sua abilità. (Oscar Wilde)

44. Dio ha dato all'uomo una bocca e due orecchie perché parlasse la metà di quello che ascolta.

45. Dio é un comico che lavora per un pubblico che ha paura di ridere.

46. Dio ha creato pochissime teste perfette.

Tutte le altre le ha nascoste coi capelli.

47. Dio non sceglie sempre i più capaci, ma rende capaci quelli che sceglie!

48. Dio è il solo che sa scrivere dritto su righe storte.

49. Dio si serve dei buoni, e i cattivi si servono di Dio.

50. Chi fa ben sol per amore, dona a Dio l'anima e il cuore (San Giuseppe da Copertino)

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Società