2 22 (Aggiornamento del 22.2) ALL'ORSO DELLA 60. ma BERLINALE PIACE IL MIELE(BAL). DA BERLINO PER IL FESTIVAL
Al film turco "Miele"(Bal) del regista 46enne Semith Kaplanoglu è stato assegnato l'Orso d'oro al 60esimo Festival del Cinema di Berlino. Il film racconta la storia di un bambino iniziato ai misteri della natura dal padre apicoltore. Gli esperti di cinema, ma anche i cinefili si chiedono il "perché" di questa assegnazione ad un film agreste, vivendo oggi in una società ipertecnologica, sotto l'angoscia del prossimo rischio nucleare, del disastro economico, dell'imminente catastrofe ambientale. Evidentemente la giuria ha voluto smorzare la pressione delle conseguenze incontrollabili della tecnologia con l'evasione verso gli sterminati lidi del sentimentalismo, la valvola di sfogo del pathos, diventate categorie centrali in politica, nelle Religioni Fai da te, nell'ecologismo eccessivo e soprattutto nei nostri media quotidiani, che ci riversano addosso trash di ogni genere.
Il Film: Bal (Honey)
Honey (Turchia • 2010) - Bal
Regia: Semih Kaplanoglu
Uscita ITA: 2010
Uscita Originale: 2010(Berlinale)
Cast: Bora Altaş (Yussuf), Yakup Erdal Beşikçioğlu (Yakup), Zehra Tülin Özen (Zehra) ; Produzione : Kaplan Film Production ; Distribuzione : The Match Factory ; Origine : Turchia/ Germania ; Durata : 104'Genere: Drammatico
Durata: 1h 43m
Produzione: Kaplan Film Production
Trama
Yusuf ha 7 anni e ha appena iniziato a frequentare la scuola elementare, suo padre, Yakup, fa l'apicoltore. Quando improvvisamente le api spariscono, Yakup si vede costretto a partire alla loro ricerca addentrandosi nella foresta. Ma non appena lascia la casa, Yusuf smette di parlare: neanche sua madre, Zehra, che lavora in una piantagione di tè, è in grado di convincerlo a parlare. Yusuf decide allora di mettersi alla ricerca del padre... Il bambino di 7 anni protagonista del film é tenero come Knut, l'orsetto bianco dello Zoo di Berlino che tanto ha emozionato - quand'era una nuvola di candido pelo - le anime belle del pianeta.
In questo film che sarebbe piaciuto tantissimo al nostro regista Ermanno Olmi(Il segreto del bosco vecchio), domina il neoromanticismo, quello semplice, emozionante, dolce, in una Turchia immacolata e a forma di gigantesca riserva agri-turistica, in cui sono state radicalmente abrogate le tecnologie e non esistono più strumenti di sorta, ma solo boschi, torrenti e primigenia Natura, la realtà per 90 minuti di seguito viene inquadrata con gli occhi sgranati e stupendi del protagonista. Il mondo o l'intera Anatolia si riduce così ad un'unica colata di „Bal". „Miele" appunto, il film di Semih Kaplanoglu che ha conquistato l'Orso d'Oro. Il bambino é tenero come Knut, l'orsetto bianco dello Zoo di Berlino che tanto ha emozionato - quand'era una nuvola di candido pelo - le anime belle del pianeta.
Il regista
Semih Kaplanoglu, regista turco, é nato ad Izmir nel 1963. Lavora principalmente come regista a numerosi lavori per il grande e il piccolo schermo.
Tra le sue opere di maggior rilievo: Süt (Milk), Honey e Melegin düsüsü.
Per il regista , la verità si nasconde nel più profondo del bosco, da sempre il luogo dell'inconscio nelle favole. Nel bosco Alice dimentica il suo nome e incontra il suo creatore sotto forma di triste Cavaliere Bianco, congedandosi dalla sua infanzia per entrare nell'età adulta. Nel bosco si celano lupi che insidiano bambine e Pollicino cerca di ritrovare la strada di casa, incapace di concepire l'abbandono da parte del padre.
In Honey Semih Kaplanoğlu (già autore di Süt/Milk, presentato in concorso al Festival di Venezia 2008) rappresenta un Pollicino che sul limitare del bosco è costretto a fermarsi. Nello stesso bosco si è recato tante volte in compagnia dell'amato padre, affettuoso e riservato apicultore, che continuamente scala gli alberi per controllare che le sue arnie siano piene. Le sue giornate sono scandite dalla scuola e dai piccoli avvenimenti e rituali dell'infanzia : la difficoltà a leggere ad alta voce in classe, la sperimentazione della cecità con un nastro sugli occhi tra i mobili di casa, la fascinazione per una compagna di scuola che recita una poesia solo per sè, gli affettuosi rimproveri della madre. Un giorno però le api improvvisamente scompaiono e il padre è costretto a spostarsi sempre più nel profondo della foresta alla loro ricerca, fino a perdersi in quello che per il piccolo Yussuf è un buio labirinto senza uscita.
Ambientato in un piccolo villaggio senza alcun elemento legato al presente (soltanto nella scena della fiera si intravedono delle automobili) in cui non esistono telefoni, radio, quasi neanche l'elettricità e per andare a scuola si segue il volo di un falco ammaestrato, il film rappresenta evidentemente un non-luogo primordiale e fiabesco che, come il buio, non ha confini ed è un contenitore di pulsioni, di simboli e di paure. Terza e ultima parte di una trilogia costituita dal già citato Süt e da Yumurta/Egg, Bal si contraddistingue soprattutto per la compresenza estetica di nitidezza e semplicità, che trova le sue soluzioni migliori nelle sequenze girate in esterno, in particolare le prime immagini che mostrano il padre Yakup "sfidare" un albero per rubargli il miele.
La critica internazionale ha esultato poi per l'interpretazione del piccolo Bora Altaş, di sette anni, nominandolo la star della Berlinale.
L'Orso d'Oro a Bal (Miele) del regista turco Semih Kaplanoglu è stato dato al film più emozionante, poetico, intenso, visivamente affascinante ma anche capace di regalare alla fine, un retrogusto amaro. La pellicola con il suo personaggio, il piccolo Yusuf, e il suo quotidiano confrontarsi con la vita, ci offre un raro racconto di formazione arrivando direttamente al cuore di ognuno di noi.
Parole per capire
Il Festival internazionale del cinema di Berlino, anche noto come Berlinale, è uno dei festival cinematografici di grande prestigio internazionale. Il festival, che dura circa due settimane, si tiene annualmente in febbraio a partire dal 1951. I premi principali assegnati nel corso della manifestazione sono l'Orso d'oro e l'Orso d'argento, essendo l'orso il simbolo di Berlino. Il Festival ospita generalmente più di 20.000 addetti ai lavori, tra i quali 4.200 giornalisti da circa 120 nazioni. Il primo Festival di Berlino si tenne il 6 giugno 1951 nel cinema del Titania-Palast; fu fondato e diretto da Alfred Bauer fino al 1977. Gli succedette nel 1978 Wolf Donner e dal 1980 fino all 2001 da Moritz De Hadeln. Dal 2002 ne è responsabile Dieter Kosslick. Il film d'apertura fu Rebecca, la prima moglie di Alfred Hitchcock, con Joan Fontaine, l'ospite principale del festival. Sei anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, Berlino tornò sotto i riflettori mondiali grazie all'iniziativa dei soldati alleati statunitensi di stanza nella parte occidentale della città, in gran parte ancora distrutta. Nonostante la ricostruzione in atto, infatti, la Berlino del dopoguerra era molto lontana e differente dal vivace centro artistico che era stata negli anni venti, durante i quali il cinema tedesco aveva conosciuto anni d'oro con l'espressionismo. Oggi il Festival di Berlino ha raggiunto l'importanza degli altri prestigiosi festival europei: la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il Festival di Cannes e il Festival internazionale del film di Locarno.
Il cinema turco
È impressionante come negli ultimi dieci anni il cinema turco si sia reso visibile nei più grandi festival internazionali, conquistando allori da Cannes a Toronto e facendo parlare di sé nelle riviste più prestigiose. Se prima del 2000 fuori dei confini nazionali l'unico nome conosciuto era quello del grande Yilmaz Güney (Il gregge, 1978, Yol, 1982, Palma d'oro a Cannes…), oggi si assiste a un proliferare di giovani registi in grado di rappresentare senza remore e con linguaggi innovativi gli sconvolgimenti della società turca contemporanea, le sue contraddizioni e i suoi problemi spesso irrisolti. Occorre distinguere tra un cinema turco (caso più unico che raro nel panorama mondiale) in grado di sconfiggere al box office qualsiasi concorrenza straniera, compresa quella hollywoodiana. Nel 2008 i dieci film più visti nel paese erano produzioni nazionali: si tratta evidentemente di film commerciali spesso assai grossolani e difficilmente esportabili, che spaziano dal melodramma al western anatolico, dalla commedia popolare alla fantascienza, in grado di attirare milioni di spettatori e cinema turco, indipendente e d'autore, spesso costretto a ricorrere alle coproduzioni per essere visibile e miete successi più all'estero che in patria. Come si posiziona oggi il cinema turco nel panorama internazionale? Negli ultimi anni i film turchi vengono selezionati anche nei Festival internazionali più prestigiosi vincendo anche dei premi molto importanti. Oggi si fanno tra i quaranta e cinquanta film l'anno in Turchia è questa è una cifra abbastanza importante per Paese. Famoso è il Film Festival ad Ankara , dove si presentano due generi cinematografici quello commerciale e quello che fa pensare un po' di più, come il cinema più impegnato, basato sulle storie vere e anche sui docufilm.
Negli ultimi anni ai registi è stato dato un piccolo sostegno dagli apparati statali. E' il Ministro della Cultura che appoggia i progetti più creativi. In Italia il cinema turco, e più in generale quello extraeuropeo, ha poca distribuzione e visibilità. Tale problema riguarda un po' tutto il mondo, perché se non si ha un cast molto conosciuto con un format hollywoodiano non si ha molta speranza di avere una buona distribuzione! Si pensa che una buona soluzione sarebbe avere una cinema-teca, come in Israele, dove in ben quattro città vi è la cinema-teca come una libreria. Questa è un tipo di iniziativa che dovrebbe essere importata in tutti i paesi per poter diffondere di più il messaggio del cinema interculturale e la diffusione di film stranieri.
Indirizzi utili
E per coloro che intendessero documentarsi più ampiamente sul cinema tedesco, proponiamo i seguenti indirizzi:
• Deutsches Filmmuseum
Il museo del film tedesco a Francoforte. In lingua tedesca.
• Filmmuseum Potsdam
Museo del film a Potsdam. In lingua tedesca e inglese.
• Cinema tedesco
Pagina dell'enciclopedia online Wikipedia. in lingua italiana.
it.wikipedia.org/wiki/Cinema_tedesco
• Registi tedeschi
Pagine dell'enciclopedia online Wikipedia. in lingua italiana.
it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Registi_tedeschi
• Il nuovo cinema tedesco - 43 anni dopo
Pagina del portale supereva.it. in lingua italiana.
cinema.dada.net/link/artI2509.html
• La cinematografia tedesca tra le due guerre
Ottima pagina di approfondimento. In lingua italiana.
www.girodivite.it/antenati/cinema/cin2germ.htm
• Il nuovo cinema tedesco
Sul cinema tedesco 1958-1967. In lingua italiana.
www.cinemadelsilenzio.it/index.php?id=3463&mod=history
• German Films
Sito molto ampio sul cinema tedesco. In lingua inglese.
• German film. A brief history
Breve storia del cinema tedesco. In lingua inglese.
members.tripod.com/michaelfussell/index.html
• The 100 Most Significant German Films
Un elenco dei 100 film più importanti della storia del cinema tedesco. Con ricche schede su tutti i film. In lingua inglese.
www.german-films.de/app/filmarchive/100_most.php
• Wegweiser zum deutschen Film
Una guida molto completa al cinema tedesco. In lingua tedesca e inglese.
www.goethe.de/z/wwfilm/deindex.htm
• Nuovo cinema tedesco
Sul "Nuovo cinema tedesco", corrente cinematografico che negli anni sessanta rivoluzionò il film tedesco. In lingua italiana.
www.offscreen.it/primo/nuovocinematedesco.htm
• German Cinema
Sul "Nuovo cinema tedesco". In lingua inglese.
• Deutsches Filminstitut - DIF
Il più grande archivio di film tedeschi. In lingua tedesca.
• Film.de
Cosa si vede in Germania al cinema? News e curiosità sul cinema. In lingua tedesca.
• Kinoweb
Cosa c'è al cinema in Germania? In lingua tedesca.
• German-cinema.de
Notizie attuali sul cinema tedesco. Con molti link ad altri siti. In lingua inglese.
• Internazionale Filmfestspiele "Berlinale"
Pagine del festival cinematografico di Berlino. In lingua tedesca e inglese.
• Deutsche Filmfestivals
Un elenco dei più importanti festival del cinema in Germania.
www.cinema-quadrat.de/05_links.php?
• Internationale Kurzfilmtage Oberhausen
Festival internazionale del cortometraggio. In lingua tedesca e inglese.
• Deutscher Filmpreis
Il premio più prestigioso del cinema tedesco. In lingua tedesca.
• Filmförderung in Deutschland
Pagine del governo. Sulla promozione del film in Germania. In lingua tedesca.
Maria de Falco Marotta & Team