E DOPO IL 27 GENNAIO, IL GIORNO DELLA MEMORIA, VIENE LA SOLITA IPOCRISIA
Ma come si fa ad ammettere di nuovo nella gerarchia cattolica un vescovo negazionista della Shoà che era stato scomunicato da Giovanni Paolo II e che fa parte della Fraternità lefebvriana, quell egregio mons. Richard Williamson, che tranquillamente concede interviste a questo o a quel giornale dicendo che non esistono prove storiche, in misura preponderante sui sei milioni di ebrei uccisi nelle camere a gas e che queste sono tutta un'invenzione? E come si fa a non indignarsi per quei 45 italiani che in modo palese o latente si sono detti antisemiti? Una ricerca condotta dal Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano) mostra un quadro molto complesso. Il 56% degli italiani può essere considerato relativamente estraneo ai pregiudizi contro gli ebrei. Tra costoro, il 12% (in misura più che proporzionale laureati, con pochi preconcetti anche rispetto ad altre minoranze, non collocati politicamente e con un giudizio sostanzialmente benevolo nei confronti di Israele) respinge tutti gli stereotipi con forza. Il 43% (per lo più con una conoscenza scarsa degli ebrei e pertanto restii ad esprimere un giudizio su questioni di cui hanno poca cognizione) non prende alcuna posizione. Il restante 44% della popolazione mostra invece qualche pregiudizio o atteggiamento ostile agli ebrei(Cfr.: quotidiani italiani 26 gennaio 2009 ).Insomma, l'antisemitismo, questa orribile forma di sospetto e di antipatia- per non dire odio- contro gli ebrei ha ancora profonde radici tra gli uomini e le donne del tempo di Yutube, Internet e dei viaggi intercontinentali. Ed é inutile che il Rabbinato d'Israele ritiene "difficile proseguire il dialogo con il Vaticano" se non vi sarà un atto di pubbliche scuse e di ritrattazione delle dichiarazioni sulla Shoah del vescovo lefebvriano Richard Williamson, coinvolto nel recente provvedimento di annullamento della scomunica contro i tradizionalisti deciso dal Papa(Cfr.: il giornale Jerusalem Post , 28 gennaio 2009). Il dialogo, come noi lo intendiamo, nel senso di uno scambievole dono di amicizia e stima della nostra cultura, non sarà mai per via di quelle frasi "iniettate" così profondamente da troppi uomini cristiani nella lunga storia del cristianesimo che parte dalla morte di Gesù in poi. Qualcuno, per esempio, si è ribellato contro la decisione del Pontefice di ripristinare la preghiera del venerdì santo della messa in latino, per la "conversione degli ebrei"? Se andiamo più indietro nella storia troviamo certe "perle" che vale la pena leggere. Per esempio, non esiste traccia alcuna di un intervento pubblico di condanna da parte del Vaticano, dell'Osservatore Romano o di altre voci ufficiali della Chiesa cattolica, al momento dell'uscita delle leggi razziali. Poi, tra i Padri ed i Dottori della Chiesa, vi sono delle frasi "benevole" di San Gregorio Nisseno: Gli ebrei sono assassini, nemici di Dio, demonii,avvocati del diavolo; gli fa eco San Girolamo: serpenti la cui immagine è Giuda e la cui preghiera è un raglio d'asino e San Giovanni Crisostomo : banditi, perfidi, distruttori, dissoluti, simili ai maiali. Nessun perdono per il deicidio, Dio odia gli ebrei e li ha sempre odiati, che non sono mai state cancellate.Questo per il passato; più di recente nel 1555, l'ineffabile Paolo IV Carafa -fondatore del Sant'Uffizio, creatore dell'Indice dei Libri proibiti- inaugurava a Roma il suo ghetto, che verrà chiuso dopo più di tre secoli di vita, ultimo in Europa, nel 1870, per l'arrivo dei piemontesi, altrimenti sarebbe ancora in auge. Pio V, uno dei Papi più retrivi della storia, carnefice di Carnesecchi e Paleario, raccomandava la costruzione dei ghetti in tutta la Res Publica Christianorum e redigeva la "Hebraeorum gens" contro gli ebrei, li cacciava dai territori pontifici e ne estingueva intiere comunità. San Pio IX ricordava, nel 1871, dinnanzi ad un uditorio di beghine, che "gli ebrei sono cani che abbaiano per le strade ed attentano al pudore dovunque si trovino." Sotto di lui si dipanava l'orrenda vicenda del kidnapping e della forzata conversione di Edgardo Mortara. Ancora nel secolo scorso il popolino, mai smentito da nessuno, era convinto che gli ebrei, per la Pasqua, sgozzassero bimbi cattolici per la confezione dei matzot. Nella Croazia di Ante Pavelic, il santo card. Stepinac, in nome dell'anticomunismo, si foderava di prosciutto balcanico gli occhi di fronte alle stragi di ebrei. Dagli inizi del secolo scorso, il galantuomo mons. Umberto Benigni, poi spia fascista della cerchia di mons. Pucci, pubblicava, a puntate, sul suo giornale, "Fede e Ragione", nel 1921, i Protocolli dei Savi di Sion e denunciava, in un infame libretto, la conquista del mondo da parte dei giudei. Pio XII prorompeva esasperato contro la presenza stancante ed assidua dell'ambasciatore polacco presso la Santa Sede, Kazimierz Papee, che continuava a denunciargli le stragi di ebrei in Polonia e addirittura, il 21 dicembre del '42, gli rovinava l'imminente Natale con una lettera dello stesso tono e contenuto, consegnata al segretario di Stato, mons.Tardini. Nell'estate del 2007, l'antisemita polacco mons. Rydzyk era ricevuto con ogni onore da Ratzinger. Quanto riportato è solo una minima parte del florilegio "dell'amore cristiano" per gli ebrei in Vaticano. Tra gli eminenti intellettuali cristiani e cattolici( ovvio che ciò non vale per tutti); si ripete che l'antisemitismo della Chiesa è solo teologico e religioso, non politico, sociale o, tanto meno, razzista. Ma perché il Signore Iddio ha fatto nascere il Figlio suo tra gli ebrei?
ANTISEMITISMO IN GERMANIA Nel "MEIN KAMPF" Hitler esalta il concetto della razza pura:la razza ariana deve dominare la Terra,eliminando o riducendo in schiavitù le sottospecie umane ( ebrei,negri,slavi},non ammette imperfezioni o deviazioni,quindi sono per lui da destinare alla eliminazione anche gli omosessuali,gli asociali,gli zingari,handicappati,gli apolidi,i testimoni di Geova,i delinquenti comuni,gli oppositori politici. Dal 1933 al 1938 Hitler priva gli ebrei di tutti i diritti politici e civili: 7 Aprile 1933"Legge per il ristabilimento dell'impiego statale e professionale"(funzionari,insegnanti...ebrei perdono il posto di lavoro) Rogo dei libri degli scrittori ebraici 15 settembre 1935 Leggi di Norimberga(gli ebrei non sono più cittadini tedeschi),non fanno più parte dell'esercito tedesco. Boicottaggio delle attività commerciali tenute dagli ebrei Molti ebrei decidono di espatriare dalla Germania. 6 Giugno 1938 CONGRESSO DI EVIAN:Roosvelt convoca i rappresentanti di 33 nazioni per aiutare i profughi tedeschi,ebrei,oppositori politici,ecc...ad espatriare dalla Germania e dall'Austria, purtroppo il Congresso si conclude in un nulla di fatto. 7 Novembre 1938 Herschel Grynszpan,17enne studente ebreo,entra nell'ambasciata tedesca di Parigi ed uccide un funzionario tedesco, per ritorsione,in quanto i suoi genitori erano stati deportati forzatamente in Polonia,dalla Germania. L'incidente causa una reazione violentissima in Germania ed in Austria; 9 Novembre 1938 c'è la "NOTTE DEI CRISTALLI": per due giorni sono distrutti i negozi e le case degli ebrei: molti sono uccisi o deportati nei campi di concentramento. Da quel momento inizia la loro sistematica eliminazione. Vengono espropriati di ogni bene(case,negozi,aziende...), né possono più frequentare scuole tedesche,i più ricchi riescono a fuggire;gli ebrei polacchi e dell'Europa orientale,con l'inizio della guerra,sono bloccati e quindi inizia L'OLOCAUSTO (lett.:distruzione con il fuoco). LO STERMINIO si svolge per stadi successivi l)Ripristino dei ghetti e apertura dei campi di concentramento in tutte le nazioni occupate. I ghetti più grandi sono in Polonia dove vive la maggior parte degli ebrei(Varsavia=500.000 persone) 2)Dopo il settembre 1941 gli ebrei sono obbligati a portare la stella di Davide gialla sul lato sinistro dell'abito. 3)Sono istituite speciali squadre della morte chiamate Einsatz gruppen, radunavano le loro vittime,le uccidevano dopo aver fatto scavar loro la fossa. 4) 20 gennaio 1942 CONFERENZA DI WANNSEE:si elaborano i piani operativi per l'attuazione della soluzione finale = eliminazione totale degli ebrei. 5)I ghetti e i campi di lavoro dovevano essere liquidati,i sopravvissuti sarebbero stati mandati nei Campi di transito ed in seguito nei Campi di sterminio. I GHETTI I ghetti più noti sono quelli di Varsavia,Lodz,Vilna. Erano luoghi di residenza forzata all'interno.
L'antisemitismo e le sue origini L'antisemitismo è un fenomeno sociale di antichissime origini, diffuso nel mondo greco e romano sin dall'epoca precristiana: abbiamo testimonianze ad esempio nelle opere di Cicerone e di Tacito, che risalgono al 1° secolo e in cui sono già presenti molti dei pregiudizi spregiativi sugli ebrei. Tutto ciò non è nulla a confronto della proposta di Lutero del 1540 circa in cui egli invitava a prendere provvedimenti contro gli ebrei, provvedimenti che quattro secoli più tardi i nazisti applicarono quasi alla lettera: " che cosa dunque ne faremo noi cristiani di questa vile razza dannata dei giudei? Primo, si dovrebbe dar fuoco alle loro sinagoghe - Secondo, si dovrebbe far lo stesso con le loro case - Terzo, si dovrebbe privarli dei loro libri di preghiera"Questo tipo di persecuzioni furono presenti in tutti i paesi d'Europa fino ai primi decenni dell'800. Il termine antisemitismo si può scindere in due parti: la prima, "anti", è evidentemente negativa, e la seconda, "semitismo", legata in forma negativa a formare una parola che prenderà ben presto precisi significati, è uno dei prodotti più mostruosi del positivismo ottocentesco. L'antisemitismo si diffuse e si intensificò nel popolo tedesco con la grave crisi economica apertasi nel 1873, la cui responsabilità si volle attribuire alle trame dei banchieri ebrei, sebbene il momento della loro massima potenza fosse trascorso ormai da qualche decennio. Negli anni '30 fu abbastanza semplice per i nazisti mobilitare il popolo tedesco alla persecuzione contro gli ebrei. La storia dell'antisemitismo nel ventesimo secolo è segnata da un evento centrale: lo sterminio di un terzo del popolo ebraico effettuato su ordine del regime nazionalsocialista tedesco.
Motivi principali della persecuzione antisemita
Con l'ascesa al governo del regime nazista, cominciò il recupero e lo sviluppo di alcune teorie pseudoscientifiche sulla diversità delle razze e sull'esistenza di razze superiori e inferiori. In tale contesto fu elaborato il mito dell'"ariano" tedesco destinato ad assumere un ruolo guida e il mito negativo dei popoli "inferiori", destinati a servire gli ariani come schiavi. Ebrei e popoli slavi sono "Untermenschen", in altre parole subuomini. Nucleo centrale dell'antisemitismo è l'affermazione dell'indegnità assoluta, della subumanità degli ebrei come collettività. I tratti principali attribuiti storicamente agli ebrei, non solo nella società tedesca, quali si possono ricavare dagli innumerevoli libelli e libri antisemitici, sono l'aspetto che sarebbe sudicio, maleodorante e trasandato; l'atteggiamento altezzoso ed esclusivo;l'orgoglio di religione e di razza derivante dalla convinzione di essere gli eletti; il ruolo di cospiratori, tessitori occulti di trame sovversive ai danni della società in cui vivono e a vantaggio dello straniero; il dominio che avrebbero acquisito sulle finanze mondiali; il comportamento untuoso e infido; l'esercizio dell'usura. E' poi nella storia, nelle radici della Chiesa cattolica la tradizionale ostilità nei confronti degli Ebrei. Ma l'antigiudaismo cattolico non è mai sfociato in aperto antisemitismo. Quindi è bene fare una piccola differenza. L'antigiudaismo fu uno degli elementi sempre presenti nella storia del Cristianesimo e si fondava sull'accusa di "deicidio" che i cristiani rivolgevano ai giudei. L'antisemitismo "politico", che nell'Ottocento aveva trovato sfogo nei violenti pogrom contro gli ebrei russi e polacchi, divenne a fine secolo espressione del rifiuto di un'emancipazione ebraica che andava prospettandosi come un traguardo sempre più vicino. Alla base dell'argomentazione di coloro che desideravano negare agli ebrei il diritto all'emancipazione stava l'accusa secondo cui gli ebrei erano stati i promotori della Rivoluzione francese e dei moti rivoluzionari del 1848. Ad emancipazione avvenuta, l'antisemitismo espresse l'invidia per il successo sociale che molti ebrei avevano ottenuto. Questa diversa origine non impedì, tuttavia, che la Chiesa condividesse le posizioni anti-emancipatorie dell'antisemitismo politico e sociale, in quanto non fare ciò avrebbe significato rinnegare la propria tradizione antigiudaica. L'atteggiamento della Chiesa, quindi, fu ambiguo sin dall'inizio: da un lato i cattolici desideravano distinguere l'antiebraismo cristiano da quello politico, che era per lo più di stampo razzistico; dall'altro, però, era necessario per la Chiesa mantenere aperto il dialogo con i regimi totalitari. Ma all'interno della Chiesa ci fu chi combatté l'antisemitismo. Un esempio ci è dato da papa Pio XI che giunse ad attaccare più volte ed apertamente l'antisemitismo, che egli riteneva "un elemento profondamente inquinante per la coscienza dei fedeli". Queste accuse, però, portarono il papa a firmare una sorta di accordo con il Duce in base al quale la Chiesa non doveva interessarsi della sfera politica. Ciononostante il papa continuò la sua linea diplomatica, anche se man mano i suoi interventi in materia di politica razziale si fecero meno frequenti. Ciò fu dovuto all'aggravarsi delle sue condizioni di salute ma soprattutto al fatto che la sua opposizione a tale politica non era condivisa da tutti in Vaticano. L'elezione del nuovo papa, Pio XII, non incontrò il favore del Fuhrer e del Duce, che temevano che il nuovo papa si sarebbe schierato contro le loro scelte e avrebbe così alimentato la diffidenza dei cattolici nei confronti dei regimi totalitari. In realtà Pio XII si rivelerà più propenso ad adottare atteggiamenti concilianti e a mantenere il riserbo riguardo alla "questione razziale"
A mo' di conclusione
Un problema del genere che ci torturerà per ancora tantissimi anni, non è che possa avere una conclusione. Però la bella figura dell'ufficiale tedesco che nel film Il pianista, visto ieri sera e che ci ha fatto versare tante lacrime sulla sorte di tante miti persone mandate al macello, ci ha offerto uno spiraglio di luce: l'arte, l'amore per il bello salverà l'umanità. Senza di questa non vi sarà che oscurità, persecuzioni, guerre.
Maria de Falco Marotta.