Cinque ragioni per la "Sanità di Montagna", esposte da Gianfranco Cucchi
CINQUE RAGIONI PER LA SANITà DI MONTAGNA
La Giunta della Regione Lombardia ha deliberato prima di Natale la riforma della sanità lombarda. Un disegno di legge che mira a potenziare e rilanciare il sistema socio-sanitario lombardo per i prossimi anni coniugando i nuovi bisogni, con le esigenze di contenimento della spesa socio-sanitaria. Più efficienza e servizi per i cittadini e meno sprechi .
In provincia di Sondrio il dibattito sulla riordino della nostra sanità in questi anni è sempre stato vivace da parte delle associazioni, dei partiti e degli enti locali.
Ricordo nel novembre 2013 l'importante convegno sulla sanità di montagna promosso dalla Cisl provinciale e dalle Acli di Sondrio con la partecipazione del Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale Lombardo Sen Fabio Rizzi di altri consiglieri regionali, del Prof. Vittorio Mapelli, docente di Economia Sanitaria e delle principali forze sociali e politiche locali.
La tutela della salute è un argomento particolarmente sentito nella popolazione a tutte le latitudini ed in particolare negli abitanti della alte terre sensibili e attenti ai più bisognosi e nelle nostre valli alpine lontane dai centri piu' importanti.
La proposta deliberata dalla Giunta Regionale, che dovrà essere vagliata dalla Commissione Sanità e infine promulgata dal Consiglio Regionale prevede per la nostra provincia l'ASSL (Agenzia Socio Sanitaria Locale ) della Montagna. Infatti all'art 6 comma comma 2 si legge .”.in via sperimentale, per il primo quinquennio di durata del PSSL,è istituita l'ASSL della montagna sul territorio della Valtellina e della Valcamonica, ricomprendendo le Aziende Integrate per la Salute della Valtellina e Valchiavenna e quelle della Valcamonica che mantengono la propria autonomia e le proprie sedi ospitando altresì le sedi operative dell'ASSL”. ed in seguito continua.... “ la sperimentazione è finalizzata alla completa realizzazione del Sistema Socio Sanitario di Montagna attraverso le declinazioni organizzative delle proprie specificità”.
L'ultima riforma organica della sanità lombarda risale al 1997 con la legge 31 che istituiva da una parte le ASL con compiti di programmazione, controllo e gestione delle medicina territoriale e dei servizi sociali e dall'altra le Aziende Ospedaliere e le aziende private accreditate che erogano i servizi sanitari specialistici e che fatturano alle ASL le proprie produzioni . I principi ispiratori erano la libertà di scelta del cittadino di scegliere le strutture dove curarsi e la separazione tra enti gestori ed erogatori. Quest'ultima scelta era innovativa nel panorama nazionale in quanto ancor oggi rimasta l'unica in quanto nelle altre regioni le ASL gestiscono anche gli ospedali territoriali esclusi gli enti di interesse nazionale. In una prima fase la Regione Lombardia aveva riconosciuto in via sperimentale la specificità della provincia di Sondrio, con la Valcamonica, individuando nell'ASL l'unico ente di gestione dei servizi socio-sanitari ed ospedalieri. Dopo cinque anni anche in provincia di Sondrio si è optato per la separazione istituendo l'azienda ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna, rimanendo solo la Valcamonica a gestione unitaria.
Ma quali sono le ragioni per le quali è auspicabile promuovere la sanità di montagna con un'unica ASSL (Agenzia Socio Sanitaria Locale)?
- La prima è la specificità del territorio montano con una bassa densità della popolazione e una grande dispersione degli insediamenti urbani che necessità di un'organizzazione socio-sanitaria peculiare.
- La seconda è che la montagna con le sue caratteristiche climatiche ed ambientali può costituire un laboratorio per la cura di patologie cronico e degenerative (pensiamo all'insediamento nel secolo scorso dell'ospedale Morelli di Sondalo e alle attuali importanti aziende farmaceutiche) promuovendo sinergie a livello transnazionale dell'arco alpino e la ricerca medico-scientifica per cui necessità di una gestione speciale.
- La terza è che nelle nostre realtà sono pressochè assenti le strutture di ricovero ospedaliero private accreditate.
- La quarta che la gestione dei servizi socio-sanitari e i parametri-standard relativi in ambiente alpino sono alquanto differenti che in pianura e nelle città con alta densità abitativa, logica riconosciuta dal decreto del Ministro Balduzzi che per la montagna prevede delle deroghe significative.
- La quinta è che in tutte le province dell'arco alpino il modello di gestione dei servizi socio-sanitari è integrato con in un'unica ASL ( negli ultimi anni anche l' Alto Adige ha ridotto le ASL da cinque ad una anche per risparmiare sugli apparati burocratici e liberare più risorse per i potenziare i servizi sanitari).
Infine è importante ricordare che la Legge Del Rio, ha riconosciuto al specificità montana della provincia di Sondrio delegando alla Regione l'attuazione di questo passaggio. Ricordo che nelle materie delegate vi è anche quella della sanità .Il Presidente Maroni ha recentemente affermato che vuole riconoscere alla nostra provincia lo statuto speciale di autonomia in essere a Trento e nel Canton Grigione e mi auguro in questo riconoscimento sia contenuta la sanità di montagna.