5 10 TRAFORO DEL MORTIROLO. 3) LE TAPPE

Il Traforo del Mortirolo è antica aspirazione dell'alta Valcamonica, visto come un'apertura verso il Nord Europa soprattutto poi se consequenzialmente si attivasse la direttrice Mortirolo - Stelvio (traforo) - Resia.

L'idea si concretizza con la costituzione di una società e con la successiva intesa con la Società dei Trafori Stelvio e Spluga inizialmente partita con un capitale di 2 miliardi cui avevano contribuito Enti pubblici, in prima linea il BIM con un consistente pacchetto azionario, il maggiore, e primarie società private.

I passaggi concreti:

1) Piano Triennale ANAS 1991-1993. La Tabella 8.1.1. riporta il Traforo Mortirolo-Stelvio" tra le direttrici viarie "fuori quota", vale a dire al di fuori dei finanziamenti specifici del triennale e della procedura regionale. L'intervento è individuato dal Governo con riferimento alla direttrice di carattere internazionale (e poi, in altri termini, si tratta dell'opera scelta dal Ministro bresciano Prandini.

C'è di più: CI SONO I SOLDI.

La tabella 7.3.1 prevede 200 miliardi di lire per il Mortirolo nel settore dei contributi statali per autostrade in concessione (come sarebbe il traforo, a pedaggio).

2) 1991: La 'Società Traforo del Mortirolo s.r.l.' presenta all'ANAS, che lo recepisce, il progetto di traforo stradale presentato da SO.GE.PRO. e ROCKSOIL (progetto che presentiamo a parte, nella seconda puntata di questa serie.

3) 1992, 9 marzo: su 'Il Sole 24 Ore' ed altri quotidiani compare l'avviso di gara a trattativa privata, e procedura accelerata, per il "pre-foro" di 8 km con diametro di . 3,90. A memoria per importo di 30 miliardi.

4) 1992: 16 aprile. su 'Il Sole 24 Ore' ed altri quotidiani compare l'avviso di gara per progettazione esecutiva, costruzione e gestione del traforo a pedaggio. 450 miliardi l'importo di cui 284,4 per lavori.

5) PARTECIPA A TALE GARA LA NOSTRA SOCIETA' DEI TRAFORI CON UN ORIGINALE PROGETTO DEL PROF. DARIOS, MISTRO STRADALE-FERROVIARIO. LA SOCIETA' ERA CIOE' PRONTA A CANDIDARSI PER LA CONCESSIONE, CON ADEGUATA PARTNERSHIP, PER UN TRAFORO IL CUI PROGETTO DI MASSIMA, REDATTO DAL PROF. DARIOS, PREVEDEVA IL TRANSITO MISTO.

Di fatto l'investimento ferroviario sarebbe stato limitato ai due raccordi tra il traforo e la stazione di Tirano da un lato e la stazione di Edolo dall'altro e alle spese di alimentazione e segnalamento all'interno del tunnel. In questi termini con scartamento metrico la retica avrebbe potuto raggiungere Edolo e collegarsi dunque con la Edolo-Brescia delle FS oggi delle Nord. Qualcuno parlava anche, forse ottimisticamente, di un seguito con il raccordo con la Trento-Malé.

6) 1992, maggio: SNAM PROGETTI presenta uno studio di prefattibilità per il Mortirolo ferroviario (400 miliardi circa il costo)


7) 1992, 28 giugno: REQUIEM. Il settimo Governo Andreotti passa la mano al Governo Amato primo. A Porta Pia, sede del Ministero dei Lavori Pubblici, Francesco Merloni subentra a Gianni Prandini. Anche se Merloni è marchigiano il campo è ancorra aperto. Lui è imprenditore di successo, operando sul versante dell'innovazione, stimatissimo e popolare anche fra i suoi dipendenti - il fratello diventerà Presidente di Confindustria -, con parenti in Valtellina. Ci sono tutte le premesse perché le due gare, ormai avviate, si concretizzino. Ma del traforo non importa più niente, o quasi, a nessuno e alcuni pensano addirittura a folli diversioni di fondi. Nel quarto articolo di questa serie le ragioni di questa occasione, incredibilmente, perduta. Ma non sarà l'unica purtroppo.

Contestualmente pubblichiamo altri tre articoli:

a) 10 5 10 TRAFORO DEL MORTIROLO. 1) IL BANDO DELL'ANAS

b) TRAFORO DEL MORTIROLO. 2) IL PROGETTO

per concludere con il nostro commento (comprensivo di citazioni delle grandi occasioni perse e delle ragioni di queste perdite):

c) TRAFORO DEL MORTIROLO (E DELLO STELVIO) 4) CHE OCCASIONE PERDUTA! PURTROPPO SI DIMOSTRA CHE AVEVAMO RAGIONE

Alberto Frizziero

La presente nota, come le altre sullo stesso tema, vengono diffuse dal CCCVa data l'importanza dell'argomento e contributo per i ricercatori che vogliano cimentarsi con la storia delle nostre comunità nell'ultimo scorcio del secondo millennio.

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Alberto Frizziero
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