Lettera in redazione : Alute / Bormio

Sta diventando come il gioco delle tre carte su un tavolino in una fiera di paese la vexata quaestio di alcuni sindaci e assessori delle precedenti amministrazioni nei confronti dell’attuale Sindaco di Bormio, c.d. “ reo” (?!) di non dire la verità sulla Tangenziale Alute. Ma quale verità? Quella soggettiva esternata dagli ex amministratori che prendono le distanze dalla validità dell’opera, oppure quella della progettualità di là da venire 20 anni fa, per chi amministrava Bormio in quegli anni?

Quel progetto era ed è funzionale non solo per le 2 settimane Olimpiche del 2026, ma anche per il post-evento sportivo, tant’è che i veicoli in transito per e dalla Valfurva e per gli impianti di risalita di Bormio potranno percorrere 1 km senza interferire con gli accessi carrai privati e le vie laterali che si immettono sulla statale in via Milano, causa costante di incolonnamenti, rumore e incidenti.
Anche a Bormio, come nella gran parte dei comuni valtellinesi, il “Non Fare” (mantenendo lo status quo ante), è una legittima opzione politica, quale premessa necessaria per portare a termine il mandato amministrativo quinquennale retto da maggioranze ondivaghe.
Se il progetto c.d. “strada Alute” è rimasto dormiente per anni nei cassetti delle scrivanie del Comune, è dipeso dal fatto, evidentemente, che i sindaci abbiano ritenuto che la sua messa in opera fosse divisiva per la maggioranza consiliare, anche se il PGT - Piano Governo Territorio adottato azzonava la via nella piana dell’ Alute.
In conclusione, politicamente parlando, se nelle ultime elezioni amministrative del 2021 in aggiunta alle schede nulle e bianche non si fossero recati a votare (solo) un centinaio di aventi diritto, il Comune di Bormio sarebbe stato commissariato per il mancato quorum del 40%.
La democrazia (libertà) non è stare sopra un albero, come cantava  Giorgio Gaber. La democrazia è partecipazione e condivisione , fare opposizione sì. Ma non così!                                                                           
Silvano Marini  
  
Ps  Nella fascia di territorio intercluso fra  la quota del piano di campagna dell’Alute e il declivio che arriva fino al Torrente Frodolfo si potrebbe rinaturalizzare e valorizzare il luogo con un Biolago , tra la carreggiata della strada  e il Torrente.

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