Nostra Polizia Provinciale se ne va. Nella Forestale moribonda?
Ornai ci siamo quasi con la cosiddetta Riforma della Pubblica Amministrazione. Ci siamo occupati dei Segretari comunali, benemerita categoria sbattuta nel cestino, sia pure concedendo un triennio di agonia, ora vediamo altro aspetto che ci riguarda da vicino in particolare per le caratteristiche del nostro territorio.
Nel quadro della dissennata operazione del personale delle Province da catapultare in altri settori della Pubblica Amministrazione, come se per le funzioni svolte possano subentrare dei robot, era nato un problema che i soloni non avevano previsto, quello dei vari Corpi di Polizia Provinciale (circa 3000 persone in tutta Italia). Un tutt'uno, impossibile disarticolarlo facendo andare tizio in un Comune, Caio in un altro, Sempronio all'ASL e così via. Ed ecco allora la soluzione: vanno in blocco nella Forestale, la quale però a sua volta boccheggia perchè destinata ad andare in blocco nella Polizia di Stato. In questa situazione da Basso Impero e da parossismo centralista vediamo la situazione di questi due Corpi
Polizia Provinciale
Il nostro corpo di Polizia Locale Provinciale ha competenza di:
Polizia ambientale
Polizia ittica-venatoria
Polizia giudiziaria
Polizia stradale
Protezione civile
Di particolare rilevanza sono i corsi di educazione alla legalità, all’ambiente e alla sicurezza stradale che la Polizia Provinciale Promuove nelle scuole di ogni grado a livello provinciale.
La polizia Locale Provinciale è attualmente così articolata:
Comandante: Dott. Simonini Graziano
4 Commissari Aggiunti
15 agenti
2 impiegati amministrativi
Per Renzi 5 Corpi di Polizia sono troppi
Renzi è partito dal presupposto che 5 Corpi di Polizia sono troppi. Bisogna sfoltire. E allora chi ghigliottiniamo? No i Carabinieri, no la Polizia, no la Guardia di Finanza e no la Polizia Penitenziaria. Dunque se deve esserci la riduzione deve sparire il Corpo Forestale dello Stato. Come? Basta spostarlo dalla dipendenza del Ministero delle Politiche Agricole a quello dell'Interno per farlo confluire nella Polizia.
Un falso, a Sondrio sì 4 Corpi ma altrove restano 5!
Dicono. Parlano di riduzione a quattro. O mentono sapendo di mentire oppure hanno un'appendice nasale tale da fare sfigurare Pinocchio. Non è vero che li riducono a quattro. A Sondrio sì e in tante parti d'Italia, quelle senza privilegi. Ce lo dice il diario del Senato nel quale, dopo il voto favorevole, si legge che nelle Regioni a Statuto Speciale e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano “restano ferme tutte le attribuzioni spettanti ai rispettivi Corpi forestali regionali e provinciali, incluse le funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria”. Oltre Stelvio (BZ e TN), Friuli, Aostani e isolani (Sicilia e Sardegna) ancora con un'altra discriminazione!
Privilegi e sprechi
In virtù di questi privilegi nel Parco delle Stelvio di là continuerebbero a operare i forestali con le loro regole, con la loro organizzazione; di qua i poliziotti, inizialmente magari gli stessi di prima ma nel tempo uniformandosi lo status per ovvie ragioni di razionalità.
Da precisare infine che gli sprechi di cui tutti abbiamo sentito parlare non riguardano il Corpo Forestale dello Stato. Non ne fanno infatti parte i 28.000 “forestali” regionali a vario titolo là dove i boschi complessivamente coprono una superficie di poco superiore ad una volta e mezza quella della intera provincia di Sondrio. Facendo un rapporto di superfici boscate se in Sicilia sono 28.000 in Valtellina e Valchiavenna dovremmo averne al soldo della Regione e dell'INPS la bellezza di quasi 10.000!!!
Il Corpo forestale dello Stato
Passiamo ai 'morituri' che come gli antichi gladiatori “salutant” come tale e rimpianti, i valtellinesi.
Il Corpo forestale dello Stato, istituito nel 1822, è una forza di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare. La molteplicità dei compiti affidati alla Forestale affonda le radici in una storia professionale dedicata alla difesa dei boschi, che si è evoluta nel tempo fino a comprendere ogni attività di salvaguardia delle risorse agroambientali, del patrimonio faunistico e naturalistico nazionale.
Il personale del Corpo ammonta a circa 8.500 unità.
Il Corpo forestale è preposto alla sorveglianza dei Parchi, delle Aree Naturali Protette e delle 130 Riserve Naturali dello Stato, dove svolge progetti di ricerca e conservazione nonché attività di educazione ambientale.
Discariche incontrollate, sversamenti illegali, inquinamento delle falde acquifere, distruzione e deturpamento delle bellezze naturali, incendi ed abusivismo edilizio sono solo alcuni dei fenomeni che impegnano il personale della Forestale in tutte le sue articolazioni territoriali, dai comandi stazione ai nuclei investigativi specializzati.
Il Corpo forestale dello Stato svolge inoltre compiti di polizia venatoria per reprimere il bracconaggio e di controllo sulla pesca nelle acque interne. Garantisce anche l'applicazione della Convenzione di Washington che regolamenta il commercio internazionale delle specie di fauna e di flora minacciate di estinzione e opera per la prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. Oltre a questi impegni storici, la Forestale è chiamata ad operare su nuove frontiere per reprimere le frodi in danno alla sicurezza alimentare che rappresentano una minaccia a uno dei settori più importanti del sistema produttivo nazionale: l'agricoltura di qualità.
Il Corpo forestale dello Stato si è dotato di tutti gli strumenti per garantire la sicurezza degli abitanti dei territori montani e degli amanti degli sport invernali. Competenze a tutto campo, che vanno dal monitoraggio del territorio innevato e della risorsa neve, alla prevenzione del rischio valanghe, fino alla vigilanza e al soccorso sulle piste da sci. La Forestale svolge funzioni di polizia giudiziaria e concorre a garantire l'ordine, la sicurezza pubblica e il pubblico soccorso.
Forestale in Valtellina e Valchiavenna
In provincia di Sondrio, Dir. V.Q.A.F. Andrea TURCO, abbiamo nove Stazioni oltre alla sede centrale sondriese al 22 di Via Lusardi. Eccole:
- CHIESA IN VALMALENCO VIA V° ALPINI, 60
- CHIAVENNA VIA MARCONI, 22
- BERBENNO DI VALTELLINA VIA SINA, 2
- BORMIO VIA SERTORELLI,12
- TIRANO PIAZZA CAVOUR,18
- ARDENNO VIA NAZIONALE, 125
- GROSOTTO VIA MOLINI, 81
- MORBEGNO VIA RIVOLTA 40
- PONTE IN VALTELLINA VIA S. GREGORIO, 1
Proteste
Ampio e trasversale il fronte delle proteste che va ben oltre i confini politici. Proteste, prevediamo, senza risultati perchè come il caso delle Province insegna, anche gli argomenti più validi, anche le dimostrazioni che la strada non è quella che ci si dice sia da percorrere, sono parole al vento. Non c'è peggior sordo di chi vuol sentire specie se chi deve decidere ha già deciso in partenza. Un solo esempio ci viene fornito dalla vicenda delle soppressione delle Province motivata dal risparmio che ne sarebbe venuto facendo orecchie da mercante a chi, tanti, dimostravano che risparmio non ci sarebbe stato. Lo si vede già ora, ovviamente, ma intanto il manovratore quel che voleva, per ben altre ragioni, l'ha ottenuto. Doveroso pubblicare in merito anche la posizione unitaria dei diversi sindacati.
L'appello dei Sindacati
“Cari cittadini, la riforma dei Corpi di Polizia deve rendere l'apparato sicurezza più efficiente superando le duplicazioni di funzioni e garantendo comunque la presenza capillare sul territorio degli operatori, evitando inutili accorpamenti che non garantiscono la migliore risposta delle Istituzioni ai cittadini. Una vera riforma quindi, e non semplici scorciatoie mediatiche governative; una riorganizzazione che dovrebbe garantire un maggior ed efficace coordinamento delle forze di polizia, affidare specificità operative ad ogni Forza, unificare i centri di spesa di beni e servizi valorizzando ogni singolo Corpo sulla base delle professionalità e di peculiari competenze. Tali coordinate servono per migliorare i servizi ai cittadini nel campo della sicurezza complessiva a tutela delle comunità, salvaguardia dell'ambiente e della qualità della vita. Il Corpo forestale deve essere riorganizzato e deve dedicarsi esclusivamente a svolgere le predette funzioni strategiche di tipo ambientale ed agroalimentare, funzioni queste di straordinaria importanza volte a garantire il bene comune dei cittadini, eliminando nel contempo funzioni ed attività che rappresentano duplicazioni e /o sovrapposizioni con altri Corpi dello Stato. Ipotesi di accorpamenti sono di fatto semplificazioni che non vanno nella direzione di valorizzare i servizi e creare chiare sinergie tra i vari Corpi e Amministrazioni, ma avranno invece il solo effetto di eliminare funzioni ed abbassare il livello e la diffusione dei controlli di legalità sul territorio del Paese. Per tali ragioni chiediamo al Parlamento, ed oggi al Senato, luogo di decisione del DDL sulla riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche di ascoltare la voce degli operatori che hanno come mission istituzionale proprio la garanzia della sicurezza e l'interesse di contribuire a rendere i servizi migliori. Ci appelliamo a tutte le associazioni ambientalistiche, alle istituzioni locali, ai parlamentari alle persone di buona volontà che hanno a cuore l'ambiente, il territorio ed una migliore qualità della vita, di sostenerci in questa battaglia di civiltà”.
SAPAF, UGL, SNF, FP CGIL, FNS CISL, UIL- DIRFOR, UP
GdS